“Servono più investimenti in salute e sicurezza, più controlli e l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro”
“Avevamo da poco terminato le commemorazioni, in Toscana, per la nostra concittadina, Luana D’Orazio quando abbiamo appreso dell’ennesima morte in fabbrica.
Alle 8,30 del 25 maggio, pochi giorni fa, a Trezzano sul Naviglio nell’azienda tessile Crocolux, Abdul Raman è rimasto schiacciato da una pressa che gli è caduta addosso. Entrato la mattina, non è più uscito dalla fabbrica. Così – spiega la presidente della Commissione Istruzione, Formazione e lavoro Laura Sparavigna – quello che era il suo primo giorno di lavoro, si è rivelato essere l’ultimo della sua vita.
Una storia che dovrebbe essere assurda e isolata e che dovrebbe restare indelebile nelle nostre memorie come monito per azioni legislative, e non solo, per rendere ogni luogo del lavoro, fisso o mobile, online o offline, sicuro, regolare e dignitoso.
E invece, è una storia che finisce per far da eco a una moltitudine di morti bianche che rendono un fenomeno terrificante e grave, tristemente frequente che, purtroppo, annega in un silenzio assordante, nel pianto straziante delle famiglie e della comunità.
Solo in quel 25 maggio altre due persone hanno perso la vita: un operaio è morto in Sardegna, dopo essere caduto in un compattatore per rifiuti; un altro ancora nel consentino mentre stava tinteggiando su alcuni ponteggi. Anche in questo caso il lavoratore è precipitato nel vuoto da un’altezza di 3 metri.
Nel 2022 l’incidenza delle morti bianche è vergognosa: quasi 4 persone al giorno hanno perso la vita mentre erano a lavoro. Nell’ultima settimana abbiamo perso 32 persone, 563 da gennaio. Una strage silenziosa, che nega la Costituzione sin dal suo primo articolo, e che ha radici nel mancato rispetto di norme e regole nei luoghi di lavoro.
La sicurezza – conclude la presidente della Commissione Istruzione, Lavoro e formazione Laura Sparavigna – parte dalla prevenzione, dalla vigilanza e dalla medicina di prevenzione per la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, costantemente oggetto di tagli insieme al servizio sanitario nazionale. Servono più investimenti in salute e sicurezza, più controlli e l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro, perché quelle che chiamiamo morti bianche, sono in tutto e per tutto omicidi”. (s.spa.)