Tornano i tradizionali auguri del sindaco nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio
“Vogliamo dedicare questo Natale alla gentilezza. Vediamo intorno a noi tanta rabbia, tanta violenza, molto livore, molta negatività. Invece essere gentili significa prenderci cura di noi stessi, essere pazienti con noi stessi e con gli altri, la gentilezza ci porta a cooperare, a lavorare insieme dato che questa pandemia ci ha insegnato che da soli non si va da nessuna parte”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, nel suo messaggio di auguri alla città che quest’anno torna a svolgersi in presenza nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
“Gentilezza non va scambiata con remissività o arrendevolezza - ha continuato -. Tanti uomini con la gentilezza hanno rivoluzionato il mondo, pensiamo per esempio a Gandhi, la gentilezza dunque può andare insieme alla radicalità dei valori e anche alla tenacità dell’azione”.
“Lo scorso Natale - ha ricordato il sindaco - questo Salone era vuoto, parlavamo davanti a una telecamera per inviare degli auguri online. Oggi è un Salone illuminato e pieno di persone, un segnale che questo anno non è passato invano anche se occorre continuare a mantenere la cautela. La città ha retto con consapevolezza la difficile prova e un grande ringraziamento va a tutti i fiorentini che hanno affrontato la situazione con ragionevolezza e lucidità”.
L’intervento del sindaco è stato seguito dalle esibizioni dell’Orchestra scolastica regionale Junior e Senior ReMuTo - Rete Musica Toscana - (con la partecipazione del sindaco al violino) e del corteo storico della Repubblica Fiorentina.