Nel Salone dei Cinquecento la tradizionale cerimonia di auguri alla città
"Firenze è sempre stata una città di pace e non ci stancheremo di chiederla sempre, nel nostro continente come in tutto il mondo. Lo scorso anno ci augurammo che la guerra in Ucraina terminasse presto, adesso un’altra guerra si è aggiunta in Medio Oriente. Ogni volta che c’è una guerra nel mondo è come se fosse a casa nostra”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, parlando alla città per i tradizionali auguri di Natale. La cerimonia si è svolta come di consueto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. L’attrice Chiara Francini è stata ospite della serata.
Il sindaco, ripercorrendo i suoi quasi dieci anni di mandato, ha ringraziato i rappresentanti istituzionali, religiosi e delle forze dell’ordine presenti per la continua collaborazione. “Festeggiare con voi l’ultimo natale del mio mandato è un’emozione particolare - ha sottolineato -: a Natale riscopriamo l’importanza dell’umanità e delle relazioni con le istituzioni principali della città. Il nostro spirito, il mio spirito, è sempre stato servire Firenze, non servirsi di Firenze, la volontà di restituzione e servizio è sempre stata alla base del nostro lavoro”.
Tra i ricordi più belli, il sindaco ha citato le visite del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’inaugurazione del teatro del Maggio musicale fiorentino, la rinascita di Lungarno Torrigiani e l’incontro tra sindaci e vescovi del Mediterraneo. Tra le prove più difficili, gli anni del Covid e più recentemente l’alluvione a Campi Bisenzio.
“Le persone hanno sentimenti di incertezza e angoscia verso il futuro, a partire dalle guerre - ha concluso il sindaco -. Anche se pensiamo che i conflitti non ci riguardino, che siano lontani, ogni volta che c’è una guerra nel mondo è come se fosse a casa nostra. Ricordo le due partecipate e commoventi manifestazioni di piazza Santa Croce per l’Ucraina e di San Miniato per il Medio Oriente. Firenze non si stancherà di chiedere la pace nel mondo”.
(edl)