Nuovo stadio della Fiorentina. Donella Verdi (Firenze Riparte a Sinistra): “Il Consiglio comunale non può essere scavalcato e ignorato su una questione così importante”

“Le decisioni sul ridisegno di quell'area non possono essere prese soltanto dalla Giunta”

“Abbiamo letto sulla stampa delle schermaglie tra Diego Della Valle e il Sindaco Nardella sulla realizzazione del nuovo stadio e dell’intenzione di Toscana Aeroporti di valutare l'interesse ad acquisire parte dell’area di proprietà Unipol, dove l’Assessore Bettarini risponde di non avere conoscenza formale di questa acquisizione.

Acf Fiorentina – ricorda la consigliera di Firenze Riparte a Sinistra Donella Verdi – doveva presentare il progetto definitivo per la realizzazione del nuovo stadio entro il 31 dicembre 2017 e l’Assessore Bettarini, in risposta ad un question time che chiedeva se si intendesse concedere una proroga, risponde che gli uffici tecnici valuteranno insieme alla Società l’avanzamento della progettazione in base a cui stabilire i tempi, ma non sappiamo su cosa s'intenderanno tra loro, dal momento che non risulta pervenuto all’Amministrazione comunale nessun progetto. E, con questa risposta, di fatto ci conferma che una proroga verrà per forza concessa.

Ancora una volta la Acf Fiorentina rinvia la presentazione del progetto del nuovo Stadio integrato con le prescrizioni del Comune. C'è allora da chiedersi se la “società viola” sia ancora intenzionata alla sua realizzazione, o piuttosto non abbia ancora trovato gli investitori necessari per sostenere la sua realizzazione.

L’Amministrazione comunale – aggiunge Donella Verdi – si appresta così a fare una variante all’area di Castello attraverso una delibera di giunta, senza passare dal Consiglio comunale.

Una delibera che ridisegna, a distanza di tanti anni, come era stata pensata quell’area, e con un impatto aeroportuale che ne condiziona lo sviluppo. Un’area in cui si è voluto, negli anni, mettere di tutto, senza nessuna pianificazione del territorio, ma soltanto perché là c’era spazio.

E intanto la variante resta ancora nell'ambiguità, anche in relazione alla pista aeroportuale e alle tante prescrizioni legate ad essa.

Si apprende soltanto che vi sarà una riduzione delle edificazioni: resteranno quelle private, mentre scompaiono del tutto quelle di edilizia popolare. Accanto alla colata di cemento delle restanti edificazioni, vengono sì mantenuti gli 80 ettari di Parco, ma senza una definizione delle funzioni e della reale fruibilità, visto il contesto in cui si inserisce.

Il nuovo stadio, il Centro Alimentare Polivalente, l’area di Castello e la pista aeroportuale sono realizzazioni strettamente connesse e non può risolversi tutto con una delibera di giunta, per di più ambigua, legata a vincoli, compatibilità, prescrizioni. ricorsi con i soggetti coinvolti.

Non può essere sufficiente – conclude Donella Verdi – l’illustrazione della delibera in una commissione consiliare, il Consiglio comunale non può essere scavalcato e ignorato su una questione così importante. E' per questo che riteniamo necessario che l’assemblea cittadina debba essere investita direttamente delle decisioni sul ridisegno di quest’area”. (s.spa.)

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