Questo l'intervento del capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli
"L’ipotesi di istituire un obbligo vaccinale si scontra con i dati che stanno emergendo a livello internazionale in stati che hanno già raggiunto il primato in termini di somministrazione dei vaccini alla popolazione.
Il Public Health England, l’agenzia governativa del Ministero della Salute, ha pubblicato infatti il 20 agosto scorso il rapporto tecnico con i dati aggiornati al 15 agosto. Il totale dei casi di variante Delta registrati dal primo febbraio al 15 agosto sono 386.735. Di questi 183.133 sono persone non vaccinate, 163.329 sono vaccinate.
Il totale delle persone infettate nella fascia di popolazione over 50 è 48.264. Di queste 4891 sono non vaccinate e ben 39.131 sono vaccinate. Portando queste cifre in percentuali significa che i vaccinati over 50 infettati dalla variante Delta costituiscono l’88,9% delle persone infettate a fronte dell’11% di non vaccinati.
Dei 39.131 infettati ben 32.828 sono persone che hanno ricevuto la doppia dose, dunque che hanno terminato il ciclo vaccinale. Sono 6.075 quelle infettate a distanza di 21 giorni dalla prima dose e solo 228 quelle che hanno preso il virus entro i primi 21 giorni dalla prima dose, quindi con il passare del tempo dalla data di somministrazione aumenta il rischio anziché la protezione.
La tabella del Public Health prende in esame le morti verificatesi entro 28 giorni dalla data del risultato di positività al test. I decessi totali di over 50 sono 1076: 318 non vaccinati e 745 vaccinati, di cui ben 652 vaccinati con doppia dose.
Com’è possibile che, stando ai dati ufficiali inglesi, i vaccinati con più di cinquant’anni che hanno completato il ciclo vaccinale si infettano e muoiono in misura maggiore rispetto a chi ha ricevuto una dose? In Italia il sindacato degli infermieri Nursing up ha richiesto una commissione di inchiesta al Ministero della salute dopo la morte per covid di un infermiere che aveva già ricevuto la doppia dose di vaccino.
La comunità scientifica può spiegare questi dati? A fronte di questi dati è possibile ipotizzare una terza dose di vaccino la cui efficacia si sta rilevando irrilevante? Senza contare che negli ultimi mesi sono lievitati in maniera significativa i casi di malori e morti improvvise in individui sani che si sono sottoposti al vaccino, sulle cui cause non è stata fatta luce e che pongono importanti interrogativi sul rapporto rischio beneficio dei vaccini, sugli effetti avversi dei vaccini di cui gli stessi produttori dichiarano di non avere conoscenza specialmente a medio e lungo termine. Infine far sottoscrivere a chi si vaccina un’assunzione di responsabilità non è compatibile con l’istituzione dell’obbligo vaccinale".