"Il carattere generale della vicenda che coinvolge Le Quinte Srl impone azioni istituzionali repentine"
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune
"È inizio marzo 2025, quando Repubblica Firenze pubblica la notizia dell'asta che interesserà a giugno le case costruite all'interno del programma 20.000 alloggi in affitto.
Si tratta di un contenzioso aperto tra il Comune di Firenze e Le Quinte Srl. Abbiamo richiesto la documentazione alle Direzioni Urbanistica e Avvocatura. Studiate le carte, si pongono quesiti importanti, per i quali depositeremo in queste ore un'interrogazione urgente.
Il tutto parte da un accordo del 2005. La società privata firma per costruire 23 alloggi in via Arnoldi, 24 in via di Scandicci e 114 in via di Quarto. Andranno in locazione a canone concordato, con un vincolo permanente che la Giunta ribadisce anche nel 2023, con una delibera in cui si oppone all'ipotesi di procedere a un meccanismo di vendita delle case.
Quest'ultimo atto è quello che viene impugnato da Le Quinte, oggi in liquidazione (non fallita). Non è ancora stata fissata l'udienza al TAR, ma gli argomenti del privato chiamano le istituzioni e a riflessioni di carattere generale.
Ovviamente non ci compete l'ambito legale, però sul piano politico ecco le questioni fondamentali su cui Comune e Regione devono attivarsi (se non l'avessero già fatto).
La società ricorrente ricorda la differenza tra edilizia agevolata ed edilizia sovvenzionata, contestando l'assenza di una disciplina specifica regionale sulla modalità di attuazione dei Comuni per il programma 20.000 alloggi in affitto. I vincoli permanenti possono valere solo per il pubblico, sostiene Le Quinte srl: un privato deve vedere definito un ambito di tempo determinato in cui si fa carico del progetto, ma non può sostituirsi allo Stato. Tra gli argomenti si trova quello degli investimenti manutentivi necessari, che non sarebbero possibili a fronte di un canone tra i 3.500 e i 4.000 euri annui, con alcuni casi di mancato adempimento da parte dei nuclei assegnatari. Insomma: non ci sono margini di profitto.
Tra i documenti letti, in coerenza con la delibera del 2023, leggiamo che il Comune si sarebbe detto disponibile a verificare la possibilità di acquistare gli appartamenti, ma senza poi dare garanzie in tal senso. Chiederemo se come Ente siamo pronti a intervenire in questo senso e quanto sia fattibile vista l'asta di cui ha scritto Repubblica.
Anche in questo caso vediamo confermata l'urgenza di ripensare il ruolo del pubblico nell'edilizia residenziale, per garantire il diritto alla casa, come per la vicenda della Leopolda e del fallimento della società che lì doveva procedere ad edificare alloggi da destinare a personale delle forze dell'ordine". (fdr)