“L’approvazione del Piano d’Azione per l’Energia sostenibile e il Clima vede la città di Firenze in prima fila su questo fronte, avendo l’amministrazione, fin dal 2010, con il sindaco Renzi, aderito al Patto dei Sindaci, una delle primissime città italiane ed europee a farlo.
È dunque su questa linea d’onda – ha detto il presidente della Commissione ambiente, vivibilità urbane e mobilità Leonardo Calistri – che dobbiamo andare avanti, forti anche dei risultati che abbiamo ottenuto in questi anni con l’abbattimento nel 2020 del 38,5% di emissioni rispetto a quelle prodotte nel 2005, anno preso come punto di riferimento. Sappiamo bene che questo grande risultato è stato raggiunto grazie in particolare a tre azioni, ovvero:
- un piano strutturale a volumi zero, varato per primi nel 2010
- due nuove linee tranviarie, inaugurate nello scorso mandato;
- l’efficientamento della illuminazione pubblica con sistemi a led, grazie al grandissimo lavoro di Silfi, oggi Firenze Smart, avviato nello scorso mandato e portato a termine in questo mandato.
- sviluppo delle infrastrutture per la mobilità sostenibile sharing.
Su queste linee d’azione, dobbiamo dunque continuare ad andare avanti e l’amministrazione lo sta facendo perché:
1) ha confermato un piano strutturale a volumi zero
2) sta andando avanti nella costruzione di nuove linee tranviarie
3) sta andando avanti nell’efficientamento delle rete di illuminazione pubblica
4) sta sviluppo le infrastrutture per la mobilità sostenibile e lo sharing;
Voglio poi sottolineare altre tre azioni secondo me coraggiose che abbiamo aggiunto in questo mandato, promosse dall’assessorato all’ambiente e urbanistica, di cui mai nessuno si era occupato fino ad ora e che contribuiranno – ha proseguito il presidente Calistri – a raggiungere i nuovi obiettivi di neutralità climatica che come città di Firenze siamo impegnati a raggiungere al 2030:
- il piano Firenze Città Circolare, ovvero il nuovo piano di gestione di raccolta di rifiuti che ci ha comportato molte energie spese, un impatto importante sulle abitudini dei cittadini, ma anche oggi una soddisfazione nei risultati nel vedere aumentata la percentuale di raccolta differenziata;
- la variante urbanistica sul fotovoltaico e pannelli solari, e le modifiche al regolamento edilizio, che pure hanno impresso una svolta sul fronte delle energie rinnovabili in una città particolare, per le bellezze artistiche, come Firenze.
- il primo piano del verde della città di Firenze (e della Regione Toscana), che l’assessora Del Re volle promuovere contestualmente al piano operativo e Piano strutturale per cambiare approccio verso i temi del verde pubblico: non più elementi solo di decoro urbano (come ancora oggi lo statuto del comune recita), ma vere e proprie infrastrutture su cui costruire le città per mettere la crisi climatica al centro dello sviluppo della città.
Sono solo tre delle azioni che il Paesc cita come nuove azioni strumentali a raggiungere nuovi obiettivi sfidanti, rientranti tra i 17 obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite per un obiettivo sostenibile.
Al riguardo, e infine, voglio arricchire il dibattito e la discussione odierna con ulteriori tre osservazioni, che ci auguriamo che Sindaco e Giunta vogliano prendere in considerazione:
1) quando si parla di sviluppo sostenibile e di emergenza climatica, non possiamo limitarci a guardare solo gli aspetti ambientali della questione ma anche quelli sociali.
Al riguardo, nel capitolo del Paesc dedicato agli obiettivi dell’agenda 2030, abbiamo visto che non viene sviluppato tra gli obiettivi l’obiettivo 5 dell’agenda delle nazioni unite, ovvero quello della parità di genere: a nostro modo di vedere, viste le note e strettissime correlazioni tra crisi climatica e le conseguenze dannose di tale emergenza specie sul genere femminile, e vista l’importanza delle donne nel promuovere nella nostra società i temi ambientali, riteniamo che anche tale obiettivo debba sempre costituire un faro per la pubblica amministrazione nelle politiche ambientali, e debba dunque essere sempre più evidenziato come prioritario e connesso ai temi del clima;
2) sul fronte delle politiche di mobilità, si richiamano ancora le azioni inserite nel PUMS, tra cui lo Scudo Verde, sul cui modello di gestione però dobbiamo ancora discutere, come abbiamo chiesto anche con una mozione approvata in commissione ambiente e mobilità; proprio perché è urgente invertire la rotta anche sul fronte della qualità dell’aria nella nostra città, e la pandemia ci insegna quanto tale tema sia centrale, chiediamo di poter entrare quanto prima nel merito della discussione del modello di gestione dello scudo verde;
2) nell’Enciclica Pontificia Laudato sì, Papa Francesco afferma che la crisi ecologica planetaria “è una conseguenza drammatica dell’attività incontrollata dell’essere umano”. Il documento evidenzia, cioè, la stretta connessione tra la crisi ambientale globale e la crisi sociale, con un riferimento esplicito al sistema economico dominante e alla necessità di “eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e correggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente”. Papa Francesco afferma, infatti che “non si tratta di un’enciclica verde, ma di un’enciclica sociale”, aggiungendo che “se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale e comunale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali”.
Chiedo alla Giunta – ha concluso il presidente della Commissione ambiente, vivibilità urbana e mobilità Leonardo Calistri – di provare a coinvolgere maggiormente i cittadini nelle azioni del Piano attraverso sia una formazione e informazione con una divulgazione puntuale del piano prevedendo un programma strutturato di iniziative che migliori la consapevolezza di tutti. Continuo a dire che non dobbiamo farlo per noi, o solo per noi, ma per i nostri figli”. (s.spa.)