Piano Operativo, Cocollini e Bocci (Gruppo Centro): “La nostra idea di città, davvero aperta e plurale, è all’opposto di quella di un PD innamorato di regole e regolamenti”

“Una città che abbatte muri per aprirsi al mondo, che costruisce per offrire nuove opportunità di residenza e lavoro; una città che privilegia le libertà individuali, che vengono prima di quelle di una comunità; una città che non ha paura di innovarsi, perché l’identità non è un concetto assoluto ma in continuo divenire; una città davvero aperta e plurale, fuori dalle parole del sindaco Nardella, piene di retorica ma vuote di contenuti. Questa la nostra idea di Firenze, e per questi motivi il nostro voto al nuovo piano operativo non poteva che essere contrario.

Perché per noi un amministratore capace deve non normare, ma deregolare, non imporre su qualunque cosa regolamenti e paletti, ma indicare una direzione nella quale i cittadini possano muoversi in libertà nella propria città, come cittadini del mondo.

Una sola, piccola ma simbolica soddisfazione, la possiamo rivendicare all’interno del documento: l’aver eliminato con un emendamento quella previsione, figlia di una visione talebana dell’ambientalismo, dell’obbligo del 70% di ombra nella realizzazione di un giardino. Perché a noi il sole piace, anzi, per citare un grande personaggio della nostra parte politica, noi vogliamo vivere con il sole in tasca”.

Lo dichiarano il consigliere Emanuele Cocollini e il capogruppo Ubaldo Bocci (Gruppo Centro)

(fdr)

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