“Repubblica entro Natale, Cure entro l'anno. Queste le promesse dell'amministrazione Nardella ripetute per mesi, come un mantra, a chiunque chiedesse i tempi di conclusione dei lavori di riqualificazione delle due piazze. Per la piazza del centro storico – commentano Tommaso Grassi e Donella Verdi di Firenze riparte a sinistra – hanno speso parole tutti gli esponenti della maggioranza fino a qualche giorno fa, per la piazza del quartiere 2 persino nero su bianco, poco più di un mese fa, l'assessore annunciava che non c'erano ritardi e che i lavori procedevano come da cronoprogramma: peccato che oggi si scopre che le Cure saranno concluse non prima della prossima primavera inoltrata, forse agosto 2019, per Repubblica invece si andrà sicuramente ad anno nuovo, facendo senza dubbio un danno significativo alle attività commerciali presenti, come testimonia anche la recente e triste chiusura delle Giubbe Rosse”.
“In questi giorni da Repubblica alle Cure, i nodi vengono al pettine, le promesse diventano fallimenti e Nardella e soci dovrebbero ammettere la propria responsabilità sulle date mancate. Non vogliamo poi dimenticare che anche la tramvia che avrebbe dovuto portarci in giro almeno per Capodanno, ha subito ulteriori e nuovi ritardi che hanno fatto slittare la inaugurazione ai primi mesi del 2019. Non si possono annunciare date, far credere alla cittadinanza che si è capaci di mantenere gli impegni e poi, a ridosso delle scadenze, trovare mille scuse per motivare i rinvii. Che alle Cure ci fosse qualcosa che non andava ce ne eravamo resi conto fin dalla scorsa estate e avevamo segnalato e chiesto lumi all'amministrazione che puntualmente ci aveva additato, come se tifassimo contro la Città, che era tutto in ordine e le scadenze sarebbero state rispettate. Adesso che dicono? Nulla, se non che la colpa è dell'azienda e della pioggia, come se fosse un evento eccezionale nel periodo invernale e non calcolabile in fase di stima dei tempi. Se davvero fosse colpa delle ditte – aggiungono i consiglieri di Firenze riparte a sinistra – perché ogni volta che ci sono ritardi non riusciamo mai a portare nelle casse comunali un solo euro di penali? Forse tutta questa responsabilità non la devono avere, o peggio il Comune è così magnanimo di esimere dal pagamento delle penali per i ritardi, che provocano inevitabilmente disagi e danni alla cittadinanza e alle attività commerciali?”.
“Una città non può rimanere ferma e la manutenzione ordinaria e straordinaria di piazze e strade è essenziale per garantire la vivibilità e la riqualificazione della Città, non solo nel centro storico ma anche nelle periferie. Di piazza delle Cure – concludono Donella Verdi e Tommaso Grassi – siamo stati fautori che venisse fatto un progetto ma, adesso, ci chiediamo se questa amministrazione sia davvero in grado di portare avanti lavori impattanti o se invece dimostra la propria inaffidabilità e incapacità sotto il peso degli annunci e delle promesse non mantenute e dei ritardi nei lavori che puntualmente registriamo”. (s.spa.)