“Come previsto dalla legge regionale il “processo di partecipazione” si è svolto nel periodo intermedio tra l'avvio del procedimento e l'adozione del piano. Il tema della partecipazione è sicuramente strategico all’interno del Piano Operativo: il percorso di partecipazione Firenze Prossima, che ha coinvolto cittadine e cittadini, enti e associazioni, ha previsto l’attivazione di molteplici canali sia virtuali che in presenza. Nella sola mappa interattiva – spiegano il capogruppo del Partito Democratico Nicola armentano ed il Presidente della Commissione Urbanistica renzo Pampaloni – sono state inserite più di 1700 proposte.
L’iter di approvazione del Piano Operativo è stato poi caratterizzato da momenti di approfondimento istituzionali sui temi generali e sulle schede di trasformazione attraverso le numerose commissioni consiliari e di quartiere dedicate al PO oltre ai Consigli di Quartiere che hanno approvato la proposta di piano prima della votazione nel Consiglio Comunale.
Il Piano Operativo prevede un percorso di partecipazione interamente dedicato all’area di Sollicciano che interessa un ampio spazio attorno all’Istituto Penitenziario. L’obiettivo è quello di sottoporre il recupero e la riqualificazione della zona ad una procedura concorsuale dopo avere espletato il percorso di partecipazione promosso da UNIFI con i Comuni di Firenze e Scandicci, cofinanziato dalla Regione Toscana, “I CARE = Inclusione, Carcere, Architettura, Rigenerazione Ecologia” con l’obiettivo di rigenerare l’area per mezzo di azioni che muovano dall’individuazione dei problemi e delle criticità locali e istituzionali.
Il Piano Operativo adottato introduce anche percorsi partecipativi preliminari all’attivazione di alcune trasformazioni significative: la previsione Guidoni introduce un percorso preliminare alla definizione del piano attuativo per individuare funzioni e caratteristiche delle dotazioni territoriali (parco pubblico, parcheggi, impianti sportivi, museo, ecc).
Il Piano Operativo – aggiungono Armentano e Pampaloni – prevede per la prima volta anche la coprogettazione di un’area verde attrezzata per ogni Quartiere che sarebbe opportuno estendere anche alle altre schede di trasformazione aventi per oggetto aree verdi e aree verdi attrezzate. Per fare questo è ovviamente necessario dotare i Quartieri di strumenti e risorse dedicate alla gestione di tali processi. I Quartieri hanno già dimostrato di essere il livello istituzionale giusto per ampliare la partecipazione come messo in evidenza dalle esperienze positive della progettazione partecipata di Piazza Dell’isolotto, Piazza delle Cure e Piazza Pier Vettori, per citare gli esempi più recenti.
L’Amministrazione ha già strutturato una campagna informativa per guidare la cittadinanza e le associazioni nella redazione delle osservazioni: siamo comunque intenzionati ad accompagnare questa campagna con incontri a livello di Quartiere per agevolare la comprensione del piano e permettere uno scambio con la cittadinanza e con i vari portatori di interesse che possa migliorare la pianificazione attraverso la agevolazione alla formulazione delle osservazioni.
Nell’Ordine del giorno del Partito Democratico votato contestualmente alla delibera di adozione, in tema di partecipazione abbiamo richiesto di valutare di rendere vincolante l’attivazione di un percorso di partecipazione per tutti i Piani Attuativi con superficie di progetto uguale o superiore ad una soglia predeterminata. La proposta prevede che gli esiti cui si è pervenuti e le loro motivazioni possano essere restituiti in modo esauriente e completo in un apposito documento che entrerà a far parte della verifica di assoggettabilità e/o di VAS costituendo un riferimento per le successive fasi di attuazione.
Abbiamo infine chiesto di dare massima priorità alla realizzazione definitiva del centro per l’Innovazione Urbana previsto nell’ex torre di Novoli inteso anche come “casa della partecipazione” per le discussioni sui temi urbanistici: questi – concludono Armentano e Pampaloni – saranno i luoghi dove innovazione urbana e partecipazione troveranno finalmente una solida e permanente casa comune, e da dove potrà partire il lavoro per il prossimo Piano Strutturale, quello della Grande Firenze”. (s.spa.)