“Il Rapporto Istisan 2018, Movimento, sport e salute, e promosso dal Coni e dall'istituto superiore di sanità per misurare come migliorare la promozione delle politiche dedicate alle attività motorie. Il 14,6% della popolazione italiana muore per colpa della sedentarietà – ha spiegato il presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Nicola Armentano nel corso di una comunicazione in Consiglio comunale – con costi stimabili intorno ad 1 miliardo e 600 milioni. Il 50% degli italiani raggiunge livelli raccomandabili di attività fisica ma la sedentarietà cresce con l'età, tra le donne e tra le persone più povere e svantaggiate. Anche tra i bambini il dato è preoccupante: solo uno su quattro dedica, al massimo un'ora alla settimana, all'attività fisica con una più probabile presenza di soggetti in sovrappeso corporeo che diventa un fattore di rischio non indifferente.
E' ampiamente riconosciuto – aggiunge Armentano – come l'attività fisica rappresenti uno strumento importante per prevenire le malattie croniche non trasmissibili e sia in grado di migliorare il benessere psicofisico e la qualità della vita. Questo appare più determinante se si tiene conto della popolazione che tende ad invecchiare e la maggior concentrazione di cittadini nelle aree urbane. Di conseguenza, la promozione dell'attività fisica è utile in un'ottica globale, soprattutto nelle città, perché oltre a creare un beneficio, in termini di attività fisica, diventa un vantaggio anche per l'ambiente riducendo il traffico dai veicoli inquinanti.
Sarà fondamentale, per creare salute, aumentare l'informazione e la sensibilizzazione e le azioni per rendere la popolazione sempre più consapevole sui vantaggi dell'essere fisicamente attivi, allocare risorse specifiche per il sostegno dei servizi socio-sanitari da creare e modulare a tale scopo. A questo si potranno aggiungere incentivi fiscali, un maggior coordinamento nelle azioni tra le pubbliche amministrazioni, settore privato e società civile e strumenti adeguati per promuovere l'esercizio fisico anche facilitando la creazione di reti tra scuola, enti locali e mondo sportivo.
Dovranno essere attivati servizi promossi prevalentemente dalle Usl mettendo a disposizione figure mediche specializzate a monitorare, a consigliare, l'attività fisica e la sua giusta dose di esercizio. Strutture che dovranno aggiungersi a quelle esistenti per continuare l'azione preventiva per coloro che si avviano allo sport. Potrà essere opportuno utilizzare anche le società della salute per sviluppare tali politiche e una maggiore interlocuzione e partecipazione alla individuazione dei progetti con le amministrazioni comunali e, su questo, Firenze si sta impegnando sempre di più nel mettere in campo una serie di iniziative preposte per educare e promuovere corretti stili di vita. E' una sfida – conclude il presidente Armentano – che mira non soltanto a ridurre i costi degli ingenti bisogni socio-sanitari, ma che guarda anche a ridurre le disuguaglianze ed a prevenire molte malattie cardiovascolari e ad aumentare l'inclusione sociale”. (s.spa.)