“Il progetto del restyling di Campo di Marte – ha detto il capogruppo di Firenze Democratica Leonardo Calistri – è un progetto importante, ed oggi sarebbe stato utile e opportuno poter coinvolgere anche i nostri rappresentanti in parlamento e Fiorentina perché, restando in gergo calcistico, dobbiamo fare squadra per raggiungere il miglior risultato possibile per Firenze e la squadra viola.
Ad oggi invece ci sono molte nubi all’orizzonte, e queste nubi sono date dalla mancanza di dialogo tra Comune, Governo e Fiorentina. Mancanza di dialogo che è sfociata pure in un contenzioso al Tar, finito poi male per il Comune.
Andare avanti nel restyling dello stadio è importante, ma occorre avere certezza sui fondi con cui l’intero progetto potrà essere realizzato, e invece queste certezze ad oggi mancano. E siamo preoccupati anche per il fatto che le opere legate alla sostenibilità ambientale (fotovoltaico sulla copertura e recupero delle acque piovane) della ristrutturazione dell’impianto sportivo siano ad oggi state accantonate e ritenute non prioritarie nella realizzazione dei lavori. Con quali risorse saranno finanziate quindi le opere che non saranno coperte dai fondi stanziati nel PNC?
Anche in relazione allo stadio provvisorio, occorre fare la stessa domanda, perché ad oggi c’è ancora incertezza su costi e tempi di realizzazione di questo impianto, così come sul destino della squadra di rugby. Ci aspettavamo oggi maggiori certezze su questo aspetto: come Firenze Democratica, abbiamo insistito per far giocare Fiorentina al Franchi durante i lavori, così come era stato previsto dal concorso di progettazione, ma è stato poi comunicato che per solo un anno Fiorentina potrà giocare lì. Aspettiamo dunque di capire come si pensa di affrontare il secondo anno di lavori perché l’incertezza non ha fatto bene fino ad ora alla città, alla squadra e ai tifosi.
Oltre a ciò, già qualche settimana fa abbiamo posto un altro tema importante per questa “partita”, che è quello della certezza dell’uso dei fondi PNC per il restyling del Franchi. Leggendo la sentenza del TAR, è possibile infatti domandarsi se un domani la commissione non abbia da ridire anche sull’uso dei fondi PNC per un’opera che sarà poi gestita per molti anni da un privato.
Infine, e non meno importante per la vita del quartiere, è il progetto che riguarda la parte esterna a campo di Marte, quella del parco. Dopo la eliminazione degli spazi commerciali e turistici, non ci è chiaro se dei volumi resteranno lo stesso o meno in quel parco per realizzare le cosiddette vele del progetto vincitore.
A nostro avviso, è utile ancor qui eliminare ogni previsione di nuovi volumi, anche se a fini di servizi collettivi, a favore di un parco pubblico. Non è infatti meno importante ciò che avverrà fuori dallo stadio, e chiediamo che non passi in secondo piano rispetto al restyling dell’impianto sportivo. Il concorso era stato rivolto ad entrambe le aree (stadio e area esterna) proprio perché il loro recupero in via completamentare è fondamentale per la rigenerazione dell’intera area di campo di Marte. Se l’area fuori dallo stadio riguarderà la vita quotidiana di tutti i residenti, così non sarà per lo stadio, che verrà aperto al pubblico solo durante le partite della Fiorentina (e ovviamente a pagamento). Avrebbe infatti senso - ed era così che era stato pure immaginato quando fu pensato il percorso - che la recinzione che delimita lo stadio venisse abbattuta e innalzata solo durante le partite, per render gli spazi esterni dello stadio o alcuni servizi interni a disposizione di tutti durante la settimana; così come sarebbe maggiormente funzionale prevedere il passaggio della tramvia da viale Paoli e non da viale Malta.
Sappiamo che c’è una ferma opposizione sul punto da parte dell’amministrazione, e quindi non andiamo oltre. Ma facciamo solo presente – conclude il capogruppo di Firenze Democratica Leonardo Calistri – che i cittadini chiedono altro e che una rimozione degli ostacoli tecnici potrebbe essere studiata per raggiungere questi benefici che renderebbero il restyling e le infrastrutture circostanti maggiormente democratiche”. (s.spa.)