Quarant’anni fa la strage in cui morì il giudice Rocco Chinnici, il padre del pool che parlava ai ragazzi. Il magistrato era a capo dell’ufficio istruzione quando, il 29 luglio del 1983, fu ucciso con un’autobomba piazzata sotto casa sua, in via Pipitone Federico. Con lui vennero uccisi il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, ma anche il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi.
“Fa davvero impressione, anche a distanza di 40 anni, vedere le immagini di quell’attentato e la crudeltà con la quale la mafia ha operato in queste stragi. Il vero baluardo per combattere la mafia – ha detto il presidente del consiglio comunale Luca Milani – è, da una parte, l’istruzione per le giovani generazioni e dell’altro le istituzioni. Le istituzioni devono lavorare sempre contro la mafia e le sue diramazioni”. (s.spa.)