“Ricostruzione della memoria. Memoria della ricostruzione”, al via la mostra all’archivio storico

Una selezioni di documenti ripercorre le scelte architettoniche che poi hanno portato alla Firenze di oggi. Bettarini: “Un itinerario che mette in luce il grande lavoro che c’è stato dopo la distruzione della guerra”

Disegni, dipinti, progetti, concorsi di idee per ricostruire i ponti e i Lungarni di Firenze, devastati dalla guerra. E’ la preziosa mostra che inaugura il 25 ottobre alle 17.30 e resterà visitabile fino al 18 gennaio all’Archivio Storico Comunale di via dell’Oriuolo. La mostra, dal titolo “Ricostruzione della memoria. Memoria della ricostruzione” è stata organizzata dal Comune in occasione dell’80° anniversario della distruzione dei ponti e dei lungarni di Firenze avvenuta nella notte fra il 3 e il 4 agosto 1944. L’eterogeneità dei ruderi, degli edifici superstiti, degli spazi riapparsi tra i cumuli di macerie, resero immediatamente evidenti le difficoltà che la ricostruzione avrebbe dovuto affrontare e che mobilitarono intellettuali, mondo politico, tecnici e cittadini.        

Per avviare la ricostruzione l’Amministrazione Comunale bandì un concorso a cui parteciparono progettisti di livello nazionale, i cui esiti costituirono la base per la definizione di un Piano urbanistico che prevedeva la pedonalizzazione della viabilità, il rapporto col fiume, il controllo della densità edilizia.

“Fu un momento delicatissimo della nostra storia – ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini -e questa mostra mette in evidenza il grande lavoro che c’è stato dietro la ricostruzione, le migliori proposte per ricostruire una Firenze all’altezza della parte distrutta e come siamo arrivati a scegliere i progetti e a fare poi i cambiamenti che vediamo oggi, in un significativo itinerario  di lettura  dell’originale  patrimonio  documentario dell’Archivio  Storico  del Comune  di Firenze. Un viaggio interessante nel passato che propone anche dei filmati che aiutano ad inquadrare il contesto storico post bellico e raccontano la ricostruzione della città”.

 

La mostra, presentata alla presenza dell'assessore Bettarini, della professoressa di storia dell'architettura ad Università di Firenze Giuseppina Carla Romby, di Giulio Manetti, cultore di storia della Toscana in età moderna e Raffaella Loja, referente per le attività di valorizzazione dell'Archivio storico, ripercorre quelle fasi con una selezione di disegni e documenti conservati presso l’Archivio che raccontano l’attività dell’Amministrazione comunale per avviare la ricostruzione delle zone distrutte dalle mine tedesche, a partire dal dibattito su una nuova visione di città, dal Concorso di Progettazione bandito nel 1945, approfondendo il referendum proposto ai cittadini per individuare i progetti migliori, fino alle soluzioni urbanistiche e architettoniche scelte, visibili ancora oggi per le strade della nostra città. A seguito del Concorso di Progettazione, che si configurava essenzialmente come un concorso di idee, la Commissione giudicatrice esaminò 22 progetti e individuò i cinque ritenuti migliori presentati sotto i nomi di: I Ciompi (Bartoli, Gamberini, Focacci), David 46 (Rossi, Toninelli), Città sul Fiume (Detti, Gidzulich, Pagnini., Santi), Firenze sul fiume (Gori, Ricci, Savioli, Brizzi), e S. Felicita (Pellegrini, Pastorini, Morozzi, Boni, Dori).

 

Saranno esposte anche cinque opere di Galileo Chini facenti parte delle collezioni dei Musei Civici Fiorentini e donati dall’artista al Comune di Firenze e saranno visibili due video realizzati con la collaborazione dell’Ufficio Attuazione Strategie di comunicazione pubblica del Comune di Firenze.

In occasione delle Domeniche Metropolitane la Fondazione MUS.E, in collaborazione con Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO, organizzerà passeggiate patrimoniali nel centro cittadino, nelle zone interessate dalla ricostruzione. La mostra è organizzata dall’Archivio storico con il coordinamento di Raffaella Loja, il progetto scientifico della professoressa di architettura dell’Università di Firenze Giuseppina Carla Romby, la consulenza storica di Giulio Manetti ed è realizzata anche con la collaborazione dell’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO. L’allestimento è curato dal laboratorio di restauro interno dell’Archivio. Il progetto grafico è di HeRe_Lab – Heritage Research laboratorio congiunto tra Comune di Firenze e Università degli Studi di Firenze.

 

Tra i soggetti che hanno collaborato con prestiti e/o riproduzioni in formato digitale si segnala: la Biblioteca delle Oblate, I Tatti Harvard University Centre for Italian Renaissance Studies, il Bundesarchiv di Coblenza. Si segnala inoltre la Fondazione Michelucci per la partecipazione con foto e disegni in formato digitale: Giovanni Michelucci non partecipò al Concorso bandito dall’Amministrazione comunale nel 1945, ma fu attivo nel dibattito cittadino dell’epoca ed elaborò numerose idee progettuali.

(sp)

 

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