Laura Sparavigna (Presidente Commissione Istruzione, Lavoro, Formazione): “Approvata in Consiglio comunale una risoluzione che chiede un tavolo sia a livello regionale che nazionale per la stesura di un accordo che regolamenti la professione”
“La rivoluzione digitale ha cambiato il mondo. Ne ha impressionantemente velocizzato i processi in ogni ambito della quotidianità, ha portato allo sviluppo di nuove aree della conoscenza, ha sviluppato nuove tecnologie che hanno rimesso in discussione il rapporto tra uomo e mezzo. Il lavoro – spiega la presidente della Commissione Istruzione, Lavoro e Formazione Laura Sparavigna – è modificato. Sia nella nascita di nuove professioni quanto nel come, quanto, quando, dove e per chi si lavora. Spesso si finisce a lavorare tanto. Molto più di prima ma peggio. Si guadagna poco e si vive male. Durante il lockdown molti lavori son stati sospesi, altri traslati nel digitale, quelli essenziali son continuati. Tra questi c’era il rider. Fattorini che sfrecciano per la città in bici a consegnare pacchi. Uno dei tanti lavori della ‘gig economy’ dove si prevede l’utilizzo di piattaforme digitali che, indipendentemente da dove si sia, consentono di mettere in relazione per via elettronica i soggetti interessati all’attività di consegna dei beni, fissando il prezzo della consegna e le caratteristiche della prestazione.
Così il datore di lavoro diventa una astratta piattaforma online di “food delivery” e l’organizzazione del lavoro è regolata da un’APP che utilizza sistemi di ranking per classificare i lavoratori, in base alla loro disponibilità e rapidità, dando un ordine di priorità nella scelta dei turni, rendendogli a tutti gli effetti etero organizzati.
Dopo il Comune di Bologna e la Regione Lazio anche Firenze ha riconosciuto la natura subordinata dei riders per intraprendere una battaglia per le tutele e i diritti di questi lavoratori e lavoratrici. È intervenuta anche la giurisprudenza con la storica sentenza del gennaio 2020 della Cassazione che ha stabilito che “i ciclofattorini non sono dipendenti ma a loro vanno riconosciuti alcune condizioni del lavoro subordinato”.
Lo scorso anno era, nel frattempo, stata promulgata la legge 128/2019 che individuava le tutele spettanti e le previsione di una retribuzione di base dando un lasso di tempo limitato (12 mesi) alle piattaforme ed alle rappresentanze sindacali comparativamente più rappresentative su piano nazionale per redigere un contratto collettivo nazionale. Nel che procedevano i lavori al tavolo previsto al ministero. Lo scorso 18 settembre è stato firmato un accordo tra AssoDelivery e l’Unione Generale del Lavoro che li inquadra impropriamente come collaboratori autonomi e priva il lavoratore e la lavoratrice di tutele fondamentali come la malattia e la maternità. Questo è inaccettabile – aggiunge la presidente Laura Sparavigna – non solo per il contenuto ma soprattutto per il modo: L’assenza del ministero, l’assenza delle parti sindacali, l’assenza di collegialità rende assurdo e politicamente condannabile questo accordo. Questo è il primo caso in tutta Europa in cui si tenta la regolarizzazione di una professione digitale e un suo preciso inquadramento giuridico. Con la risoluzione approvata in Consiglio comunale – spiega infine la presidente della Commissione Istruzione, Lavoro e Formazione Laura Sparavigna – chiediamo alla Regione Toscana di promuovere l’apertura di un tavolo regionale sui Riders, di promuove e diffondere l’iniziativa di mappatura degli esercenti che tutelano i diritti dei lavoratori, attraverso la distribuzione di bollini verdi adesivi così da sensibilizzazione il consumatore e permettere una scelta consapevole. Chiediamo al Governo e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di attivarsi per la riconvocazione del Tavolo finalizzato alla stesura di un accordo che regolamenti la professione dei Riders, sottoscritto dai soggetti, sindacali e datoriali, comparativamente più rappresentative su piano nazionale; di attivarsi per dare mandato all’ispettorato del Lavoro di verificare la correttezza del rapporto di lavoro e l’applicazione della legislazione vigente; di promuovere e avviare un percorso di confronto, approfondimento e dialogo per la stesura di una vera e propria legge della rappresentanza sindacale in attuazione dell’articolo 39 della Costituzione (commi da 2 a 4)”. (s.spa.)