Sergio Ramelli, Draghi (FdI): "Ricordare i caduti e seguire le loro orme"

“Oggi, per il mondo della destra militante, ricorre un triste anniversario. Il 29 maggio del 1975, dopo 47 giorni di coma, morì il diciottenne Sergio Ramelli, giovane attivista del Fronte della Gioventù”, ricorda il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi.

“Il ragazzo, venne aspettato sotto casa da un gruppetto di Avanguardia Operaia, che lo aveva aggredito a colpi di chiave inglese, fracassandogli il cranio. In uno dei referti medici, infatti, fu scritto che Sergio presentava, dalla testa, la fuoriuscita del materiale cerebrale. Studente all'Itis Molinari di Milano, Sergio Ramelli aveva l’unica “colpa” di aver scritto un tema - commissionato dal professore di italiano - di denuncia dei confronti delle attività criminali delle Brigate Rosse, delle varie sigle che costellavano l'allora galassia di sinistra e di come il Paese stesse scivolando verso una spirale di odio e terrore”, prosegue il Consigliere Draghi. 

“Ma il tema di Sergio fu presto requisito da un gruppetto di studenti di sinistra e, dopo poche ore, la stessa relazione fu esposta, pubblicamente, nella bacheca della scuola. Sopra, un insulto vergato in rosso: "Ecco il tema di un fascista!". Da quel momento, Sergio Ramelli divenne un bersaglio, con aggressioni quotidiane, minacce e scritte intimidatorie sotto casa: "Ramelli fascista sei il primo della lista". Fino a quando, il 13 marzo del 1975 fu lasciato in fin di vita sul selciato, in un lago di sangue. Il suo destino era ormai segnato”. 

“Purtroppo, quest’anno, a causa del Covid-19 e delle relative misure di sicurezza, non ho potuto partecipare al canonico memoriale in onore di Sergio a Milano, ma anche da casa non manca tutto il mio cordoglio e quello del mio partito. Non dimenticheremo mai le tante, troppe vittime che, come Sergio, furono protagoniste dei sanguinosi anni di piombo, freddate per mano della sinistra armata” conclude Alessandro Draghi. (fdr)

Scroll to top of the page