Bundu, Palagi, Lasso, Ridolfi e Torrigiani: "La Giunta ha attribuito le responsabilità a un intervento per realizzare la linea 1 della tramvia del 2005, ma le foto del 2017 sembrano indicare una storia diversa"
Queste le dichiarazioni di Antonella Bundu, Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune, Andrés Lasso, attivista ecologista e già candidato Sindaco 2019 e Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani - Sinistra Progetto Comune Quartiere 1
"Firenze ha perso il suo unico e ultimo olmo monumentale, quello di piazzale Vittorio Veneto, all'ingresso delle Cascine.
L'interrogazione urgente - depositata a giugno 2023 - ha ricevuto risposta a distanza di molti mesi, troppi. Propone una ricostruzione che non ci torna.
La versione della Giunta parla di un incidente avvenuto durante la realizzazione della linea 1 della Tramvia, nel 2005. In pratica si sarebbe proceduto a buttare giù anche la pianta storica, perché si stavano rimuovendo tutte le altre. Palazzo Vecchio sarebbe intervenuto per bloccare i danni.
Segue una bufera, quella del 29 ottobre 2018, che avrebbe stroncato l'asse principale.
La "ripresa" della pianta degli anni successivi sarebbe stata troppo debole, arrivando a una morte nel 2023. Per questo a fine ottobre viene inviata richiesta alla Regione Toscana, ottenendo l'autorizzazione dell'abbattimento. Nessuna rivalsa su chi avrebbe sbagliato, da parte della nostra Amministrazione.
Questo è quanto ci dice l'Assessore. Però a noi risulterebbe documentazione fotografica da cui risulta come nel 2017 l'olmo avesse una chioma in buone condizioni. Inoltre non abbiamo trovato alcun riscontro sulla stampa sui danni del 2018. La giunta di allora, i dirigenti di allora, hanno comunicato a qualcuno di tali danni a un monumento ubicato nel nostro comune e di competenza comunale? Esistono documenti interni a tal proposito? La risposta dell'assessore non li cita, così come elude alcune delle domande della nostra interrogazione, ad esempio chi ha eseguito gli interventi.
Scegliere di intervenire con una capitozzatura drastica con totale rimozione della chioma, come evidenzia il materiale fotografico del 2019, ci pare il presupposto per un abbattimento, non un intervento di tutela. Un monumento verde danneggiato può e deve essere sottoposto a interventi di consolidamento dinamico o di consolidamento statico, non a interventi che aggiungano ulteriore danno a quanto subito precedentemente. E la rimozione della chioma è quanto di più dannoso si può fare a una pianta già in difficoltà per altri motivi.
Da molto tempo segnaliamo la necessità di agire in modo diverso sul verde urbano, assumendo e investendo maggiori risposte, questa vicenda conferma tale necessità. Inoltre chiediamo all'Assessore di fornirci documentazione a conferma della ricostruzione che ci ha fornito, così come i dati da noi richiesti e non ancora ricevuti, così da capire se chi ha agito sulla pianta a suo tempo lo ha fatto in difformità alle indicazioni ricevute o adempiendo le indicazioni ricevute dagli uffici comunali". (fdr)