Sollicciano, il presidente del Consiglio comunale Milani: “Chi ha abusato del proprio ruolo sia punito ma al contempo sostegno alla direttrice Tuoni”

Dallo scorso ottobre è chiamata a dirigere oltre all’istituto Gozzini anche la casa circondariale di Sollicciano. Gli episodi di violenza, oggetto di indagine della magistratura, non vanifichino il buon operato della direttrice e di tante donne e uomini della polizia penitenziaria. Accanto alla condanna per qualsiasi comportamento illecito da parte del personale addetto a Sollicciano, non può mancare da parte nostra la solidarietà e la stima per tutti coloro che si adoperano perché il carcere non sia un girone dantesco”. Lo dichiara il presidente del Consiglio comunale Luca Milani.
“Dallo scorso ottobre, la direttrice Tuoni è chiamata a dirigere, oltre al Gozzini, anche il carcere, in attesa di una nomina definitiva. Un impegno già estremamente gravoso di per sé, reso ancora più pesante dall’emergenza Covid. Siamo perfettamente coscienti delle dure condizioni cui sono sottoposti i detenuti, in un carcere che purtroppo è luogo di pena e non, come dovrebbe essere, di riabilitazione alla vita civile – aggiunge il presidente –. Tuttavia siamo certi che l’operato degli agenti di Polizia penitenziaria sia nella stragrande maggioranza dei casi senza macchia, e anzi, da valorizzare date le condizioni in cui uomini e donne delle forze dell’ordine operano”.
“Il carcere di Sollicciano è parte della città e non un luogo senza legge: il Garante dei detenuti, i Consiglieri comunali e l'Amministrazione hanno, secondo le proprie competenze e responsabilità, prodotto nel tempo visite, atti di indirizzo, comunicati stampa e mantenuto costantemente la vigilanza e l'attenzione sulle condizioni di detenzione, lavorative e della struttura.
Ci auguriamo che questa vicenda sia chiusa nella massima trasparenza e sia fatta pienamente luce su quanto accaduto e che si possa tornare da subito a lavorare, con la piena disponibilità della direttrice, come fatto sin qui, per il bene di detenute e detenuti con l’apporto degli agenti e di tutto il personale in servizio presso le due strutture di detenzione cittadine” conclude Milani. (fdr)

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