Sottoattraversamento di San Niccolò. Luca Milani e Renzo Pampaloni (Gruppo PD): “Presentato in Commissione urbanistica lo stato del recupero del tunnel presso San Niccolò risalente a Firenze Capitale”

La Commissione urbanistica ha ospitato l’igegner Alessandro Dreoni, direttore dei servizi tecnici del Comune, per affrontare il tema del recupero del sottoattraversamento del fiume Arno tra Torre della Zecca e Torre San Niccolò.
“Ci è stato spiegato che il tunnel è un’opera d’ingegneria industriale e idraulica assai rilevante. Si tratta di un tunnel realizzato a monte della pescaia di San Niccolò risalente al 1860, all’epoca di Firenze Capitale. E fu fatto – spiegano il capogruppo del Partito Democratico Luca Milani ed il consigliere PD e presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni – in concomitanza con la costruzione del nuovo acquedotto al servizio della città, la cosiddetta “fabbrica dell’acqua” che si trovava sulla riva sinistra dell’Arno. Sono due gallerie parallele di circa 250 metri di lunghezza e 3 circa di diametro che avevano la funzione di filtrare e condurre l’acqua verso la “fabbrica dell’acqua” per poi essere distribuita attraverso l’altra condotta. La fabbrica dell’acqua rimase in funzione fino alla costruzione dell’acquedotto dell’Anconella nel 1959. A quel punto è stata demolita, ma le due gallerie rimasero. Durante la Seconda Guerra Mondiale il condotto fu bombardato e fu danneggiata la pescaia e la zona centrale delle gallerie si è riempita d’acqua. Negli anni sono stati fatti più tentativi di svuotamento ma non si è mai riusciti a ripristinare le gallerie. È un bene veramente particolare e di pregio architettonico di archeologia industriale. Il ripristino è importante dal punto di vista architettonico e storico, ma non si deve pensare ad una nuova concentrazione-attrazione turistica – continuano Milani e Pampaloni – infatti piccoli gruppi, accompagnati, potranno anche visitare questi tunnel e magari ripercorrere la storia del nostro fiume o dell’acquedotto. Effettivamente prima della Seconda Guerra Mondiale era davvero aperto al pubblico. 
Non ha comunque solo una valenza storico-architettonica, il suo recupero è importante perché è vicino alla pescaia, che è un presidio idraulico, risalente al 1300, lo stesso periodo del Ponte Vecchio. Al momento è stato fatto un primo svuotamento ed è stato fatto entrare un piccolo robot, ideato e realizzato dall’Università di Firenze, che ha trovato delle infiltrazioni diffuse. In estate ci saranno ulteriori indagini e saggi per capire come intervenire. Solo allora potrà essere impostato il progetto definitivo di ripristino del tunnel. L’idea di recuperare questo attraversamento sotto l’Arno – concludono il capogruppo PD Luca Milani e Renzo Pampaloni – è un valore aggiunto per la città ed avrà, soprattutto, una funzione di salvaguardia della pescaia e del Ponte Vecchio. L’orizzonte temporale per i lavori è tuttavia lungo perché i tecnici possono lavorare solo nel periodo estivo”.
Tutta la Commissione 3, presieduta da Pampaloni, si è resa disponibile ad incontrare la cittadinanza, ed i residenti di San Niccolò per confrontarsi. (s.spa.)

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