“Siamo molto consapevoli della complessità di questi problemi e soprattutto del crescente bisogno di interventi sociali ai quali una città come la nostra è inevitabilmente esposta. Gli interventi di potenziamento dei servizi sociali – spiega il Presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Edoardo Amato – hanno previsto un sempre maggiore coinvolgimento di competenze integrate, il coordinamento degli interventi della filiera pubblica e del privato sociale, un continuo lavoro di monitoraggio delle situazioni di bisogno e fragilità sociale della città e lo sviluppo di un rapporto con le associazioni del territorio per assicurare una maggiore pervasività degli interventi di supporto al bisogno”.
“Alle persone coinvolte nell’intervento dell’area del sottopassaggio delle Cure, anche in passato, sono stati proposti percorsi specifici di cura e, come ricordato dall’Assessore Giorgio, l’amministrazione si è subito attivata per valorizzare esperienze come quella di Marco “il libraio”.
L’amministrazione, in questi anni – prosegue Amato – ha posto attenzione ai problemi, proponendo un approccio integrato per affrontare le gravi condizioni di emarginazione adulta e sviluppare percorsi di accesso e cura individualizzati per le persone fragili, come sottolineato dall’assessore Paulesu.
Ovviamente, il peggioramento delle condizioni economiche e sociali e l’aumento della fragilità sociale, frutto anche di dinamiche globali, richiederanno maggiori investimenti in servizi sociali e modalità di intervento ancora più capillari. La Commissione sociale – conclude il presidente Edoardo Amato – sarà uno dei luoghi deputati ad avviare discussioni e sviluppare proposte per nuove e ulteriori misure integrate, affinché la cura e l’inclusione diventino sempre più una priorità della politica cittadina. Insieme agli assessori competenti, vogliamo lavorare per far sì che le politiche sociali della città di Firenze siano sempre più in grado di rispondere e adattarsi ai nuovi bisogni sociali e che tutti i cittadini e le cittadine, soprattutto i/le più vulnerabili, ricevano forme di supporto adeguate”. (s.spa.)