“Le immagini del crollo, il silenzio assordante delle ore successive interrotto solo dai suoni delle operazioni di soccoso, proseguite incessantemente, i nomi dei lavoratori uccisi in quel quel cantiere: una ferita che colpisce tutti e tutte e che non dimenticheremo mai.
La strage di via Martiri accresce il numero agghiacciante dei lavoratori e delle lavoratrici che non son più rientrati a casa dal proprio turno di lavoro: oltre 3 persone al giorno, nel 2023, hanno perso la loro vita. Un fenomeno inaccettabile per cui chiediamo l’istituzione del crimine di omicidio bianco.
Assurdo pensare che il welfare state nacque a fine ‘800 per tutelare la vita e la salute di chi lavora nelle fabbriche e controllare le condizioni dei luoghi di lavoro. Oggi negli ‘20 del 2000 siamo ancora qui, a ribadire che se non sicuro, se non è retribuito, se non tutelato, non si chiama lavoro: si chiama sfruttamento.
E su questo ancora non abbiamo visto niente da parte del Governo: nè sul fronte del salario minimo, né del congedo; né sui decreti per attuare le modifiche al Testo unico sulla sicurezza; né sulla riforma della cittadinanza. Dobbiamo cancellare la cultura del massimo ribasso nelle culture pubbliche quanto private. Dobbiamo equiparare le tutele ed aumentare controlli e prevenzione”. (s.spa.)