Sui test rapidi per tutti gli studenti delle scuole fiorentine la presidente della Commissione istruzione, Lavoro e Formazione Laura Sparavigna ha presentato una domanda d’attualità alla quale ha risposto l’assessora all’istruzione Sara Funaro.
“C’è stata la forte e saggia volontà del Comune di Firenze di fare una mappatura della salute dei nostri studenti attraverso la volontà di effettuare dei test rapidi in tutte le scuole fiorentine: dalla scuola dell’infanzia alle scuole di secondo grado. Il percorso, come ci ha spiegato l’assessora Funaro – spiega la presidente della Commissione Istrizione, Lavoro e Formazione Laura Sparavigna – è complesso ma molto importante. L’obiettivo è dare una risposta in termine di prevenzione puntando ad individuare, tra i bambini che frequentano la scuola nel primo ciclo, quei soggetti positivi asintomatici per permettere di limitare la diffusione del virus. Grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio, che ha contribuito per l’acquisto dei test rapidi, l’amministrazione partirà, questa settimana, con una scuola pilota in forma sperimentale. Il test sarà su base volontaria. Sono state formate dieci squadre della Croce Rossa Italiana con due medici e due squadre della Misericordia di Firenze con infermieri che si muoveranno nelle varie scuole per effettuare i test. Verrà mandata una lettera alle famiglie per avvertirle e per avere il consenso a poter fare il test e, nel caso di positività, di poter procedere all’utilizzo del test e processarlo in laboratorio per avere il molecolare ed avere la certezza, o meno, della positività. Tutto questo verrà fatto in collaborazione con l’Asl che ha garantito risposte rapide. Questi test ci aiuteranno per decidere dove dovranno essere fatte le quarantene. Il quadro conoscitivo che l’amministrazione promuoverà servirà per un’azione di prevenzione anche perché l’obiettivo non è la chiusura delle scuole ma creare meno difficoltà in caso di quarantena. Come Commissione Istruzione, Lavoro e Formazione – conclude la presidente Laura Sparavigna – continueremo con un approfondimento sul tema. Importante è riscontrare una sinergia positiva all’interno del nostro territorio fra terzo settore, enti pubblici, terzo settore ed enti locali per cercare di non sopprimere la quotidianità ma promuovere i servizi essenziali della scuola dell’obbligo, soprattutto per i più piccoli che necessitano di una didattica in presenza. Si tratta di circa 32.000 studenti. L’auspicio è che queste pratiche virtuose possano essere replicate anche in altri territori del nostro Paese”. (s.spa.)