In arrivo 70 bus elettrici. Il sindaco Nardella: “Continuiamo a investire nella mobilità a impatto zero”
Nuovo passo avanti per il rinnovo del parco dei bus del trasporto pubblico. È stata infatti firmata la convenzione tra Comune di Firenze e Autolinee Toscane con cui l’Amministrazione conferisce al gestore del trasporto pubblico la gestione del pacchetto degli oltre 48 milioni assegnati a Firenze dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. È stata la giunta comunale a dare l’ultimo via libera approvando, su proposta dell’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti, la delibera di approvazione dello schema di convenzione. Saranno 70 i bus elettrici che andranno ad arricchire il parco mezzi di At.
“Grazie i fondi europei del PNRR continuiamo a investire nella mobilità a impatto zero – sottolinea il sindaco Dario Nardella -. Questi nuovi bus elettrici daranno un contributo significativo alla riduzione dell’inquinamento insieme ad altri interventi dell’Amministrazione come lo sviluppo delle piste ciclabili e l’ampliamento della rete tranviaria. Firenze fa parte delle ‘100 climate-neutral and smart cities’ selezionate all’Unione Europea con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Dobbiamo continuare a investire per una città sempre più vivibile e attenta all’ambiente. E anche questi bus vanno in questa direzione come pure l’abbonamento gratuito per gli studenti e i nuovi abbonati che partirà da settembre. Con una quota fedeltà di 50 euro potranno utilizzare per un anno i bus ma anche il tram e il treno sulle tratte urbane. Un incentivo davvero importante rivolto a un bacino di utenza fino a 23mila persone e che siamo sicuri sarà molto apprezzato”.
“Si tratta di un passaggio fondamentale – aggiunge l’assessore Giorgetti –. Con questa convenzione potremo rinnovare il parco mezzi programmando la sostituzione dei bus più anziani con i nuovi bus elettrici a tutto vantaggio sia degli utenti che potranno viaggiare sui mezzi più moderni e dotati di maggiori comfort sia della qualità dell’aria con una riduzione importante delle emissioni degli inquinanti come la CO2, il PM10 e gli ossidi di azoto. Senza dimenticare i bussini elettrici che arriveranno a fine anno grazie ai 6 milioni di euro provenienti da fondi Re-Act Ue”.
In dettaglio i fondi ammontano a 48.411.560 euro. Di questi 35 milioni destinati all’acquisto di almeno 18 bus entro il 31 dicembre 2024 e un obiettivo complessivo minimo obbligatorio di 68 bus da acquistare e mettere in esercizio entro il 30 giugno 2026. I restanti 13.411.560 euro sono invece finalizzati alla realizzazione delle infrastrutture di supporto per l’alimentazione dei veicoli (spese per la predisposizione degli allacciamenti alla rete di erogazione, luoghi di ricarica e dei relativi apparati e se necessario delle opere di adeguamento dei depositi). Inoltre, nel caso di concessione di ulteriori risorse provenienti da economie, l’Amministrazione ha chiesto 9,6 milioni di euro con cui acquistare 16 bus aggiuntivi (8 milioni) e intervenire sulle infrastrutture di ricarica (1,6 milioni) sempre entro il 30 giugno 2026. Il Ministero ha anche dettato alcune caratteristiche di cui dovranno essere dotati i nuovi bus (come le attrezzature per l’accesso e il trasporto di persone a mobilità ridotta, il conta-passaggeri, dispositivi per la localizzazione, la predisposizione per la validazione elettronica, la videosorveglianza e i dispositivi di protezione per i conducenti, sistemi di aerazione e climatizzazione dei veicoli) e un cronoprogramma preciso per rispettare i tempi del PNRR (contratti delle forniture aggiudicate entro il 31 dicembre 2023 e il traguardo intermedio di una quantità minima di almeno 18 bus al 31 dicembre 2024.
Secondo le stime della Direzione Mobilità con questi fondi entreranno in servizio 70 bus elettrici di 12 metri che andranno a sostituire 58 veicoli diesel urbani di pari dimensioni ma con capienza maggiore. I primi ad essere rottamati saranno i mezzi più inquinanti, vale a dire Euro 3, ma con l’eventuale finanziamento aggiuntivo potranno essere sostituiti anche alcuni Euro 5 partendo dai più obsoleti.
Una volta completato questo investimento, il servizio urbano sarà svolto in massima parte con bus Euro 6 e bus elettrici e, solo per una piccola parte, con bus Euro 5.
In merito al capitolo alimentazione, la scelta dell’Amministrazione si è orientata su mezzi compatibili con la ricarica lenta quindi notturna. Già individuata anche l’area dove sarà realizzata una nuova infrastruttura di supporto all’alimentazione degli autobus elettrici. Si tratta del terreno di proprietà comunale in viale XI Agosto dove un tempo sorgeva il campo nomadi Olmatello e più recentemente adibita a magazzino dalla Fondazione Maggio Musicale. L’area risponde ai requisiti necessari per aumentare l’efficienza nella gestione del futuro parco elettrico e in particolare: è collocato in una zona della città dotata di infrastrutture di distribuzione dell’energia elettrica in grado di assicurare i livelli elevati di potenza necessari per l’alimentazione del sito; è raggiunto da infrastrutture viarie in grado di assicurare un collegamento rapido ed efficiente con la rete principale della viabilità urbana interessata dal servizio di trasporto pubblico; è posizionato a una distanza non elevata dai centri di manutenzione esistenti in modo da ottimizzare le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria dei nuovi mezzi; ha una ampiezza sufficiente a ospitare i veicoli previsti, stimabile in circa 8mila metri quadrati. Qui saranno realizzate le aree la sosta e la ricarica dei bus, la cabina elettrica di trasformazione, le colonnine di ricarica, i locali a servizio del personale di guida e di custodia e tutto quanto necessario a garantire l’ottimale funzionalità dell’infrastruttura su progetto a cura di Autolinee Toscane. Una parte dei nuovi bus elettrici sarà anche ospitata nel deposito esistente di via Pratese, dove sarà realizzata l'infrastruttura di ricarica elettrica.
La tecnologia a ricarica notturna consente di avere veicoli con autonomia maggiore e soprattutto di non dover realizzare svariati punti di ricarica lungo i percorsi delle linee urbane. Significativi i benefici ambientali derivanti dalla sostituzione dei vecchi bus con i nuovi mezzi elettrici: la riduzione annua stimata è pari a 3.700 tonnellate di CO2, 22,1 tonnellate di ossidi di azoto e 0,7 tonnellate di PM10. (mf)