“La ripubblicizzazione va fatta oggi: rimandarla di 6 anni significa non volerla fare”
Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Giacomo Trombi e Tommaso Grassi e della consigliera Donella Verdi
"Abbiamo letto con rabbia le dichiarazioni del sindaco Nardella, anche se purtroppo non ci sorprendono: già quando proponemmo di bloccare la proroga per la concessione a Publiacqua, nell’ambito di un documento condiviso che fu approvato dal Consiglio Comunale di Firenze per ripubblicizzare l’acqua, emendamento che fu bocciato, sentimmo puzzo di promesse elettorali, oggi purtroppo ne abbiamo avuto conferma.
Il PD non ha alcuna intenzione di procedere ad una vera ripubblicizzazione dell’acqua, altrimenti lo farebbe oggi, non fra sei anni. Inutili gli specchietti per le allodole, le promesse di non toccare le tariffe, gli investimenti: la vera rivoluzione sarebbe bloccare la proroga e lavorare ventre a terra per una vera ripubblicizzazione, con una gestione fortemente territoriale, in mano ad enti di diritto pubblico, slegati dalle logiche di mercato. La vera rivoluzione sarebbe porre ai vertici degli enti gestori persone capaci, in grado di offrire servizi pubblici di qualità, e non chiedere al mercato di fare il suo gioco, con le conseguenze che purtroppo tutti conosciamo in termini di qualità del servizio, tariffe, acquedotti colabrodo, lavoratori e lavoratrici sempre più vessati, de-professionalizzazione del lavoro.
Quasi la metà dell’acqua potabile viene persa (parliamo di centinaia di litri ogni secondo!), abbiamo tariffe altissime, e come premio per questa pessima gestione si proroga la concessione a Publiacqua.
Crediamo che questa scelta sia inopportuna, scellerata e svergognatamente elettoralistica: sarebbe bene che il PD capisse che l’alternativa alle destre non si enuncia, ma si pratica, e che la ripubblicizzazione della risorsa idrica fatta oggi, fatta davvero, per bene e non rimandata di sei anni, sarebbe davvero una bella svolta. Purtroppo, ancora una volta, il PD prosegue nella sua rincorsa delle destre, nel suo voler declinare il neo-liberismo in salsa agrodolce, e pagherà carissime queste scelte". (fdr)