Una strada dedicata agli allievi del 59esimo corso della Scuola Marescialli dei Carabinieri

Domani la cerimonia di intitolazione in occasione dell'anniversario dell'alluvione. L'assessore Martini: "Un segno di riconoscenza per il loro impegno in quei terribili giorni per Firenze

Prestarono servizio e soccorso alla popolazione dopo l'alluvione del 1966 e domani Firenze li onore intitolando loro una strada. Sono gli allievi sottoufficiali del cinquantanovesimo corso (1966-1967) della Scuola Marescialli dei Carabinieri di Firenze. La cerimonia è in programma domani alle 15, in occasione del 55esimo anniversario dell'alluvione, con la partecipazione tra gli altri dell'assessore alla Toponomastica e Cultura della Memoria Alessandro Martini, del presidente del consiglio comunale Luca Milani, del comandante della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri Generale Maurizio Stefanizzi e di alcuni rappresentanti degli ex allievi del 59esimo corso.

"In quel momento difficile per la città gli allievi sottufficiali si mobilitarono e dettero un grande aiuto alla popolazione e alla città colpita dall'alluvione – sottolinea l'assessore Martini - . Ci è sembrato giusto che Firenze ricordasse il loro impegno e per questo abbiamo pensato di dedicare loro un luogo della città e la scelta, condivisa con l'Arma, è caduta su una strada nei pressi della Scuola Sottufficiali di Castello. Non si tratta di un fatto formale: intitolare a qualcuno una piazza, una strada o un giardino vuol dire rinnovare ogni giorno la sua memoria e in questo caso ricordare chi ha fatto del bene alla nostra città. È quindi con orgoglio che domani parteciperò alla cerimonia che coinvolge una realtà, come quella della scuola sottufficiali dei Carabinieri, che fa parte della storia della città da oltre 100 anni".

Rimanendo sulle cerimonie per l'alluvioni, domani l'assessore Martini alle 8 presenzierà alla deposizione di una corona alla tomba di Carlo Maggiorelli, l'operaio dell'acquedotto comunale che era di turno all'impianto dell'Anconella che rimase al suo posto per mettere in sicurezza l’impianto sacrificando la vita. (mf)


 

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