Il Comune ha bloccato fin dal 2010 la trasformazione in residenza delle unità immobiliari situate al piano terreno
Da articoli di stampa recentemente pubblicati emergerebbe che a Firenze i ‘bassi’ (ovvero gli appartamenti ricavati nei garage e fondi o comunque spazi al piano terreno degli edifici con accesso dalla pubblica strada) stanno aumentando a vista d’occhio “soprattutto dopo la pandemia”.
L’amministrazione comunale ricorda che il Comune ha bloccato fin dal 2010 la trasformazione in residenza delle unità immobiliari situate al piano terreno fin dall’adozione del Piano strutturale e del Regolamento urbanistico vigente, che si erano prefissi l’obiettivo di favorire la permanenza degli usi abitativi di tipo urbano, migliorando le condizioni di abitabilità, mantenendo la riconoscibilità della struttura insediativa storica. È per tale motivo che da oltre 13 anni non sono consentiti i cambiamenti di destinazione d’uso verso la residenza di unità immobiliari ubicate ai piani terra di edifici esistenti quando si vengano a costituire alloggi con accesso diretto dalla pubblica via o da spazi di uso pubblico. Da tale regola sono fatti salvi i casi di recupero di una originaria e documentata destinazione residenziale.
Anche per quanto attiene alle unità immobiliari poste ai piani terra di edifici esistenti, che hanno accesso da spazi privati, le limitazioni sono stringenti: è consentito il cambiamento di destinazione d’uso a condizione che l’intervento sia di tipo unitario ed esteso all’intero piano terra dell’edificio; che le modifiche ai prospetti, compreso l’inserimento di porte e di finestre, siano realizzate con materiali e forme tali da garantire la compatibilità con le caratteristiche tipologiche e architettoniche dell’edificio.
Anche nel Piano operativo adottato dal Comune di Firenze, in corso di approvazione, non si prevede di eliminare tali vincoli e limitazioni.