Venerdì 24 novembre, alle 17.00 nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio la conferenza della professoressa Anita Norcini Tosi su “Femminicidi alla corte di Francesco De’ Medici”
“Purtroppo negli ultimi giorni tutta Italia è rimasta sconvolta dalla vicenda della giovane Giulia Cecchettin ricordata anche in Consiglio comunale. Il pensiero va innanzi tutto allo strazio dei familiari della studentessa e al dolore inimmaginabile che si può provare dinanzi alla perdita di una figlia massacrata in quel modo.
La violenza di genere è una piaga che attraversa le categorie di età, classe sociale e cultura, colpendo indistintamente le nostre madri, figlie, sorelle e amiche. È necessario lavorare insieme – ribadisce il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – per creare una comunità che promuova il rispetto reciproco, la sacralità della vita umana e della persona. È sconcertare ma siamo di fronte al fallimento educativo di un’intera società.
Insieme alla Professoressa Norcini abbiamo pensato di far conoscere questi due femminicidi avvenuti alla corte di Francesco De’ Medici ad opera dei rispettivi mariti e tenuti nascosti e spacciati per morti naturali per far capire quanto, nella nostra società, l’idea del possesso dell’uomo sulla donna sia purtroppo ancora presente.
Una civiltà che non sa formare le generazioni al rispetto della dignità umana produce tragedie che derivano non solo dalla mancanza di un’adeguata educazione sentimentale ma anche dall’assuefazione a una cultura di morte che nell’immaginario collettivo anestetizza l’orrore della sopraffazione e della brutalità”.
“La conferenza si rivolgerà ai femminicidi alla corte del Granduca Francesco De’ Medici: alla corte medicea – aggiunge Anita Norcini Tosi – avvengono le uccisioni di Isabella De’ Medici figlia di Cosimo I e di Eleonora di Toledo, nipote di Cosimo I. Questi omicidi avvengono a distanza di una settimana l’uno dall’altro e per l’efferatezza furono del tutto fra loro simili. Le cause, si disse allora, furono l’onore calpestato da ambedue colpevoli di un amore extra coniugale: all’epoca i matrimoni erano combinati fra le famiglie e servivano a sancire relazioni economiche e di potere politico. I loro carnefici furono gli stessi mariti che dopo l’omicidio godettero della protezione di Francesco De’ Medici. Lo stesso Duca Francesco era stato il mandante dell’omicidio del marito di Bianca Cappello.
L’argomento della conferenza ha in sé quel filo rosso che, pur a distanza di tempo, lega il destino delle donne vittime della violenza maschile. Queste vittime hanno patito la morte all’interno della famiglia come, anche adesso, le donne uccise versano il loro sangue per mano di chi diceva di amarle, quindi una famiglia, una relazione inquinata dalla mancanza di dialogo, di comprensione, di non volere riconoscere il valore dell’altro e il suo diritto di sentirsi libera di decidere il proprio destino”. (s.spa.)