La mostra, aperta fino al 29 luglio, è dedicata in particolare al rapporto tra il grande scultore e la città di Spoleto
Alexander Calder e Spoleto. Una passione reciproca raccontata da una mostra preziosa e inedita che si è aperta nelle sale espositive di Palazzo Medici Riccardi (dal 28 aprile al 29 luglio), con protagonista uno dei più grandi scultori del Novecento. Al visitatore si presenta un racconto unico nel suo genere, un connubio tra un artista e lo spirito profondo della città del Festival dei Due Mondi, alla quale Alexander Calder (Lawnton, 22 luglio 1898-New York, 11 novembre 1976) donò il maggior numero di opere.
Il percorso espositivo presenta non solo opere scultoree, ma anche lettere, disegni privati, bozzetti in anteprima, gioielli, fotografie dell’artista al lavoro e altre sue invenzioni.
Al Teodelapio, la gigantesca scultura in acciaio verniciato di nero, che si trova nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Spoleto, è dedicata un’intera sala del percorso espositivo. In mostra, oltre a fotografie, disegni e manifesti, il bozzetto originale del 1962, in alluminio verniciato, di quello che con gli anni è divenuto uno dei simboli della città, restaurato nel 2015 e che di fatto rappresenta l’unica scultura monumentale di Calder in Italia.