L’intervento prosegue il percorso di recupero del circuito delle antiche mura della città, che ha già portato a rendere accessibili strutture di grandi rilievo come Porta Romana, la Torre di San Niccolò e la Torre della Zecca.
Il 25 marzo scorso, nell’ambito delle celebrazioni del Capodanno Fiorentino, sono stati presentati pubblicamente i lavori di restauro della Porta San Frediano. L’intervento prosegue il percorso di recupero del circuito delle antiche mura della città, che ha già portato a rendere accessibili strutture di grandi rilievo come Porta Romana, la Torre di San Niccolò e la Torre della Zecca. Una volta realizzato la scala di sicurezza sarà possibile inserire anche questo monumento nelle visite guidate che già da alcuni anni vengono organizzate in occasione della stagione estiva.
Qualche cenno storico
Appartenente alle mura trecentesche, la Porta San Frediano, fu eretta in asse con via Pisana tra il 1332 e il 1334, su progetto tradizionalmente ricondotto ad Andrea Pisano. Presenta un fornice particolarmente ampio (8 m), al quale corrispondono enormi battenti presumibilmente originali, ancora forniti di una fitta chiodatura (alti 13.20 m e spessi 0.25, del peso di 130 quintali ciascuno). Sul lato che guarda alla città è presente alla sommità dell'arco uno scudo in pietra serena con scolpito lo stemma di Firenze, di fattura moderna. Dal latoopposto, a destra, è posta una lapide in ricordo dei caduti della Seconda Guerra mondiale collocata dal Popolo d'Oltrarno nell'agosto del 1951. Sul fianco meridionale si leggono i resti delcammino di ronda mentre sul fianco settentrionale si attestano le mura superstiti di Verzaia, concluse dal Torrino di Santa Rosa. La porta rimane la più maestosa tra quelle ancora esistenti, anche se ridotta negli anni immediatamente precedenti l'assedio di Firenze per adeguarla alle nuove esigenze militari indotte dall'uso dei cannoni e delle armi da fuoco. Dopo gli interventi ottocenteschi si ha notizia di interventi di restauro alle murature e alle strutture della tettoia compiuti nel 1919 e nel 1928. Successivamente, negli anni ‘60 del Novecento, fu eseguito un restauro generale della fabbrica, esteso anche al tratto di mura limitrofe. In quella circostanza furono eseguiti: il rifacimento generale del tetto; il restauro delle superfici del paramento lapideo dei quattro prospetti, con ampie reintegrazioni di materiale lapideo; la sostituzione di uno stemma in marmo, raffigurante il giglio di Firenze, con uno in pietra arenaria; il restauro delle superfici intonacate e dell’antico infisso ligneo. Infine, nella zona del sottotetto, fu eseguita la spianatura e la regolarizzazione del piano di calpestio. In seguito la porta è stata interessata da parziali interventi di carattere manutentivo.
Descrizione dell’intervento
A seguito della campagna d’ispezione dei monumenti cittadini eseguita dal Servizio Belle Arti a partire dal 2012, sono stati riscontrati sul paramento murario diffusi fenomeni di erosione e scagliatura della pietra arenaria con possibili distacchi e caduta di porzioni di materiale lapideo, anche di peso consistente. A cantiere installato, si è provveduto alla bonifica della grande quantità di guano presente nel sottotetto, data l’assenza di reti ornitologiche. E’ stata quindi effettuata una valutazione e analisi più dettagliata e puntuale della lettura dello stato di degrado e di conservazione grazie all’installazione dei ponteggi, mediante un’osservazione diretta, finalizzata all’accertamento dello stato effettivo di conservazione dei materiali. Si è quindi proceduto alla esecuzione della documentazione fotografica dello stato attuale e alla esecuzione di saggi e prove per la messa a punto delle fasi operative delle diverse categorie di lavoro. In particolare è stata effettuata una accurata analisi di laboratorio della composizione chimica delle stuccature e degli elementi lapidei.
Sulla scorta di tali analisi di laboratorio, di concerto con il funzionario della Soprintendenza Arch. Fulvia Zeuli, si è proceduto alla scelta della miglior soluzione per le stuccature da eseguirsi con malta a base di calce opportunamente pigmentata.
La sequenza delle varie fasi operative dell’intervento è stata la seguente:
1. Prepulitura e revisione accurata del paramento in bozzato di pietra forte, con particolare attenzione alle parti sommitali, finalizzate alla ricognizione di eventuali parti pericolanti e/o in fase di distacco.
2. Disinfezione e rimozione dei biodeterogeni e della vegetazione con applicazioni di specifici biocidi.
3. Pulitura del paramento in bozzato di pietra forte mediante idropulitura a bassa pressione con impiego di apparecchiatura ad azionamento manuale
4. Consolidamento della pietra arenaria e ove necessario riadesione di frammenti mediante incollaggio con resine
5. Reintegrazione mediante stuccatura profonda dei giunti delle bozze di pietra soggette ad infiltrazione di acque meteoriche
6. Revisione della copertura costituita da struttura lignea, manto in coppi e tegole.
7. Restauro delle superfici intonacate
8. Restauro di infissi in legno mediante asportazione delle vecchie vernici e degli stucchi
9. Verifica della stabilità degli elementi in ferro presenti e ripristino delle condizioni di sicurezza.
10. Realizzazione di impianto d’illuminazione di servizio interno alla porta dotato di illuminazione d’emergenza e finalizzato alla prossima apertura al pubblico con visite guidate.
11. Realizzazione di corrimano e ringhiere in ferro per rendere sicuro l’accesso alla struttura.