"Se è vero, come si è appreso dagli articoli di domenica 17 febbraio, e confermato ieri dal Sindaco, che la ACF Fiorentina sta valutando di diminuire la capienza del nuovo stadio da 40 mila persone a 35 mila o addirittura a 33 mila, con un risparmio di circa 30 mln di euro, ci chiediamo innanzitutto” – dichiarano i Consiglieri Alberici, Grassi e Verdi, che hanno presentato ieri in Consiglio una domanda di attualità sul tema – “se vi saranno delle corrispondenti riduzioni in termini di urbanizzazione, cioè se la volumetria e le superfici per costruire centri commerciali ed alberghi resteranno uguali o verranno ridotte e se, quindi, lo stadio sarà realizzato in base alla variante urbanistica in vigore, cioè metà area della Mercafir per il mercato ortofrutticolo e metà per lo stadio”. Secondo i Consiglieri la questione è dirimente per la città di Firenze sia per le ricadute sul piano sportivo e dei diritti televisivi, come l’impossibilità, nel caso di numeri inferiori ai 35000 spettatori, di disputare a Firenze incontri di Champions League nonché partite dei mondiali o degli europei, sia sul piano del contesto urbanistico e dell’indotto in cui il nuovo stadio dovrebbe nascere. “I cittadini hanno il diritto di sapere dove e quando sorgerà il nuovo stadio – proseguono i consiglieri - e quanto sarà grande, anche per capire come potrebbe cambiare la città a nord-ovest per questo ennesimo innesto in una zona già interessata a varie operazioni di urbanizzazione". "Per tutti questi motivi - concludono Alberici, Grassi e Verdi - non ci convince la risposta dell'Assessore Bettarini che, intervenendo in Consiglio, ha dichiarato che l'Amministrazione esaminerà solo proposte concrete rimanendo in attesa di queste proposte da parte di ACF Fiorentina. Bene farebbe, invece, il Comune a sollecitare la società a fare in fretta, viste le continue proroghe sempre concesse, per non parlare del grosso lavoro sul PUE di Castello su cui la Giunta comunale ha dovuto (e voluto), tra l'altro bypassando il Consiglio, adottare una variante per individuare una diversa area mercatale, essendo il mercato scalzato dal nuovo stadio, proprio perché previsto con una capienza di 40.000 spettatori. Ci appare preoccupante inoltre che l'Assessore ritenga non automatica ma solo, ed eventualmente, legata a un principio di proporzionalità, una corrispondente riduzione della superficie da dedicare alle attività commerciali in caso di realizzazione di uno stadio di dimensioni ridotte. Se la matematica non è un'opinione, a stadio più piccolo dovrebbe corrispondere una minore superficie da dedicare all'indotto commerciale e potrebbe persino non essere necessario sacrificare l'intera Mercafir ma farla convivere nella stessa area col nuovo impianto sportivo". (fdr)