Beatrice Barbieri (Presidente Commissione istruzione, formazione e lavoro): “Ius scholae e le scuole fiorentine”

“C’è stato un riscontro positivo al progetto Ius scholae che, nell’arco di poco tempo dalla pubblicazione dell’avviso, ha registrato un alto numero di richieste di adesioni da parte di minori stranieri che cresce e studia delle scuole fiorentine. Si tratta – ha detto la presidente della Commissione istruzione, formazione e lavoro Beatrice Barbieri che ha presentato un question time al quale ha risposto l’assessora all’istruzione Benedetta Albanese – di un principio di uguaglianza costituzionale sancito dall'articolo 3 della Costituzione italiana. La manifestazione che c’è stata davanti alla scuola Russel Newton ha cercato di mettere in dubbio il valore della proposta dello Ius scholae. Noi invece vogliamo ribadire quali sono i requisiti necessari per fare domanda per la cittadinanza onoraria.

L’assessora ha confermato che la platea studentesca è in aumento. Il 20% degli studenti è di origine straniera ed è coinvolta direttamente con lo Ius scholae. Occorre la residenza a Firenze, l’aver completato un ciclo scolastico di almeno 5 anni ed aver conseguito o la vecchia licenza media, o la secondaria di secondo grado o ancora una qualifica professionale di terzo o quarto livello. Tutti i requisiti devono essere accumulati e non sono alternativi tra loro. Ci troviamo di fronte a ragazze e ragazzi che sono cresciuti sul territorio fiorentino, spesso sono nati a Firenze ma che hanno una disciplina normativa diversa dagli altri. Si sono verificati dei casi dove è stato impossibile andare in gita scolastica all’estero o poter usufruire di studi all’estero. Situazioni che non dovrebbero verificarsi a Firenze.

I cambiamenti della composizione della popolazione richiedono un’evoluzione del concetto di cittadinanza e del sistema legislativo. Questa scelta portata avanti dall’amministrazione fiorentina – ha concluso la presidente della Commissione istruzione, formazione, lavoro Beatrice Barbieri – permetterebbe di riconoscere a migliaia di giovani un senso di appartenenza che vivono già quotidianamente costruendo una società in linea con il mondo globalizzato”. (s.spa.)

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