Arriva in consiglio comunale la delibera per il nuovo bando. Nella flotta anche ebike e area operativa sull’intera città. L’assessore Giorgetti: “Puntiamo su un servizio pubblico complementare al trasporto pubblico classico”
Cambia il bike sharing fiorentino. Dopo il primo bando che nel 2017 ha introdotto, prima città in Italia, le biciclette in condivisione a flusso libero, l’Amministrazione comunale ha deciso di rivedere i criteri sulla cui base sarà costruito l’avviso per la gara di evidenza pubblica che individuerà il prossimo gestore. La delibera relativa all’istituzione del servizio, già approvata dalla giunta, lunedì prossimo arriva all’esame del consiglio comunale che sarà chiamato a varare i nuovi indirizzi destinati a cambiare “pelle” al bike sharing targato Firenze.
“Il nostro obiettivo è mettere in campo un servizio efficiente e complementare nel senso di integrativo al trasporto pubblico classico - sottolinea l’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti - che migliori il sistema attuale anche grazie alle biciclette a pedalata assistita”. Per questo la giunta ha deciso di cambiare prospettiva affidando al bike-sharing il ruolo di servizio complementare al sistema di trasporto pubblico sia perché esso stesso un servizio pubblico sia perché si integra bene con il Tpl da un punto di vista funzionale consentendo lo spostamento dell'ultimo miglio. E al tempo stesso un sistema alternativo ai veicoli privati soprattutto in vista della realizzazione dello Scudo Verde. Un servizio pubblico, quindi, svolto con biciclette smart dietro corrispettivo economico.
“Perché il servizio sia efficiente è necessario che sia capillare, che l’intera città sia servita con una flotta che comprenda anche bici a pedalata assistita - spiega l’assessore - . I cittadini devono essere sicuri di poter trovare un mezzo comodamente anche nelle zone meno centrali. Al tempo stesso le tariffe devono essere tali da rendere appetibile l’utilizzo”. Ecco che quindi il gestore dovrà garantire un servizio di redistribuzione delle bici su tutta l’area operativa (estensione minima 15 chilometri quadrati ben calibrata rispetto alle caratteristiche del tessuto urbano) funzionale ai principali attrattori di mobilità e organizzato in modo da evitare accumuli localizzati di mezzi. Mentre sulle tariffe l’Amministrazione punta a una tariffazione che premi alcuni comportamenti virtuosi per esempio la sosta delle bici negli spazi riservati e chi usa i mezzi in sharing per tragitti brevi in modo da massimizzare il numero di spostamenti per biciclette al giorno.
Il nuovo bando conferma alcuni capisaldi del vecchio bike sharing a flussi libero come l’utilizzo dell’app su smartphone per prenotare, sbloccare/bloccare la bici e per pagare il noleggio. Inoltre per garantire la piena integrazione del bike-sharing nel sistema di mobilità cittadina il gestore dovrà aderire alla piattaforma IF.
Dal punto di vista amministrativo, il Comune affiderà in regime di esclusività il servizio a un concessionario individuato tramite gara di evidenza pubblica. La concessione sarà di 3 anni rinnovabili di ulteriori 3 anni. Al gestore andranno gli introiti e il corrispettivo erogato dall’Amministrazione, quantificato in 800.000 euro per tre anni, a compensazione dei costi iniziali di investimento e dei costi operativi di esercizio del bike-sharing tra cui quelli legati alla manutenzione e redistribuzione dei veicoli, agli investimenti in infrastrutture, alla relazione con l’utenza, all’integrazione con i servizi di mobilità del Comune. (mf)