“Col PD al governo del Paese non dovrebbero servire provocazioni come quella dei lampioni spenti per ottenere risposte”
Queste le dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia e coordinatore cittadino del partito Jacopo Cellai
“C’è qualcosa che non ci torna sul bilancio di Palazzo Vecchio. Oggi il Sindaco di Firenze parla di un deficit di 200 milioni, lo scorso 30 marzo nel corso del primo consiglio comunale telematico stimava una forbice tra i 110 e i 135 milioni. Il Sindaco ha ripetutamente parlato di 25 milioni al mese di spesa per gli stipendi per i dipendenti comunali, ma a bilancio abbiamo messo 161 milioni da redditi da lavoro che corrispondono ad una spesa mensile nettamente inferiore. All’approvazione del bilancio preventivo 2020, lo scorso dicembre, Nardella lodava la solidità del bilancio comunale evidenziando i livelli altissimi degli investimenti messi in campo e durante l’emergenza ha parlato di un bilancio comunque solido pur nelle gravi difficoltà.
Comprendiamo bene il peso delle entrate di varia natura saltate da marzo ad oggi, ma le cifre non ci tornano. Come si arriva ai 200 milioni di deficit? Il Sindaco venga in Consiglio Comunale a spiegare nel dettaglio la situazione del bilancio. Sono settimane che chiediamo chiarezza in merito all’avanzo di amministrazione disponibile usato da moltissimi Comuni italiani per vari milioni per finanziare interventi in favore di imprese e famiglie.
Avanzo di amministrazione disponibile che noi non abbiamo utilizzato ad oggi perché, e ci piacerebbe essere smentiti, nel nostro caso è un avanzo “indisponibile” data la nostra situazione contabile. Il Partito Democratico è al comando da decenni a Firenze. Se non ci sono soldi “di riserva” da spendere, la responsabilità politica è soltanto sua.
Non bastano le provocazioni come quella di sospendere l’illuminazione pubblica. Servono a poco e trasmettono un grande senso di paura. Anche perché il Partito Democratico è asse portante di questo Governo e Firenze è amministrata dallo stesso partito. Si facciano ascoltare, altrimenti traggano le debite conseguenze”. (fdr)