Gianassi: “Fatture saldate in 12 giorni, ben al di sotto dei 30 giorni di legge”. Risparmiati fino a 44 milioni che la legge avrebbe imposto di accantonare in caso di mancato rispetto dei termini
Fino a 44 milioni oggi destinati ai servizi sarebbero finiti per essere accantonati se il Comune di Firenze non fosse stato un “buon pagatore”. Invece, grazie al fatto che Palazzo Vecchio risulta pagare i fornitori privati ben al di sotto dei termini di legge, può utilizzare tutte le risorse per i servizi ai cittadini non dovendo accantonare il fondo per le transazioni commerciali per il pagamento dei fornitori.
“Rispettare i tempi di pagamento è un segno di rispetto per le imprese e grazie al nostro lavoro sul bilancio del Comune di Firenze riusciamo a saldare le fatture in media in 11,73 giorni. In più questo comporta di non dover accantonare dal bilancio risorse importanti che possiamo mantenere sulla spesa corrente per migliorare i servizi che eroghiamo ai cittadini”. Lo ha detto l’assessore al bilancio Federico Gianassi illustrando la delibera ‘Fondo di garanzia dei debiti commerciali e presa d’atto dell’assenza dell’obbligo di accantonamento per l’anno 2021’ approvata stamani in giunta. “In un momento difficilissimo come questo che stiamo vivendo con la pandemia – ha aggiunto Gianassi - restiamo una certezza per i fornitori che lavorano per noi perché garantiamo che le fatture siano pagate in media molto in anticipo rispetto alla scadenza di 30 giorni fissata dalla legge. Un indicatore di tempestività ottimo”.
Per contrastare il ritardo nei pagamenti delle transazioni commerciali sono infatti state introdotte a livello europeo e italiano varie norme e obblighi per gli enti pubblici volti da un lato a garantire un efficace monitoraggio dei debiti delle pubbliche amministrazioni e, dall’altro, ad assicurare liquidità agli enti mediante il ricorso ad anticipazioni.
Il debito del Comune per fatture ricevute al 31.12.2020 è inferiore del 10% rispetto allo stesso dato al 31.12.2019, secondo i dati riportati dalla piattaforma di certificazione del credito istituita presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Inoltre il Comune ha assolto a tutti gli obblighi di trasparenza e di comunicazione in materia di pagamenti e presenta un indicatore di ritardo nei pagamenti negativo. Queste condizioni lo qualificano come buon pagatore e gli consentono di avere diritto all'agevolazione rappresentata dall'assenza di costituzione del fondo. Quegli enti che non rispettano queste regole sono classificati come ‘cattivi pagatori’ e dal 2021 devono accantonare soldi dalla parte corrente del bilancio e ridurre i servizi per garantire che vengano prima pagati i debiti commerciali ai fornitori che hanno fatto servizi negli anni precedenti.
Queste condizioni qualificano il Comune di Firenze come buon pagatore e gli consentono di avere diritto all'agevolazione rappresentata dall'assenza di costituzione del fondo. (sp)