Il sindaco ha presentato in Consiglio comunale la delibera. L’assessore Perra: “In questi anni abbiamo fatto oltre 3 miliardi di euro di investimenti: questa è la dimensione del nostro lavoro per Firenze”
“Ci siano rimboccati le maniche e abbiamo utilizzato tutte le energie fino all’ultima goccia di sangue per lasciare ai fiorentini per il 2019 il bilancio migliore di questi ultimi 5 anni”. Il sindaco Dario Nardella ha presentato così la delibera di bilancio di previsione 2019/2021, l’ultimo di questa legislatura, parlando questa mattina in Consiglio comunale. “E’ il bilancio migliore perché aumenta le risorse per i servizi su tutti i fronti, dalla cultura al sociale, dalla scuola alla manutenzione ordinaria della città; migliore perché mantiene sostenuto il livello degli investimenti, consentendoci di andare avanti con ancora più determinazione sul trasporto pubblico, sulla riqualificazione del sociale e della viabilità e migliore perché non prende un centesimo dalle tasche dei nostri cittadini, ma anzi aumenta in modo strutturale la lotta all’evasione fiscale, portando dai 5 milioni del 2014 ai 20 milioni del 2019 gli introiti di questa voce”. Il sindaco poi ha proseguito: “Siamo orgogliosi di questo bilancio, che è anche il risultato della nostra visione politica del governo della città, che vogliamo più coesa e in cui vogliamo mettere al centro le persone a cominciare dalle famiglie più in difficoltà, dagli anziani e dai giovani. Firenze è una città che, seppure abbia un patrimonio storico splendido, ha bisogno di crescere sui trasporti, sulla viabilità, sulla riqualificazione delle periferie”. Poi ha aggiunto: “Tutto questo lo facciamo in totale solitudine perché abbiamo un contesto nazionale di imbarazzante incertezza, dove la manovra economica è arrivata in Parlamento in un modo e sta uscendo in modo opposto; addirittura si profila un aumento delle tasse che, accanto alla centralità di un sistema di sussidi, dà un colpo ferale alla già fragile economia italiana che, invece, avrebbe bisogno di investimenti per le infrastrutture, alle quali però sono allergici i ministri Cinque Stelle, di misure per aiutare i giovani nell’occupazione e le piccole e medie imprese ad assumere e crescere”. Il sindaco ha poi concluso: “Siamo la prima grande città italiana ad approvare il bilancio. Questa è anche la dimostrazione che è possibile un modo diverso di gestire i soldi pubblici rispetto a come li sta gestendo questo governo”.
“Questo bilancio si caratterizza per la solidità dei numeri – ha aggiunto in aula l’assessore al bilancio Lorenzo Perra -. Non è un bilancio di spot elettorale come qualcuno dell’opposizione ha provato a dire. Questo è un bilancio redatto in continuità con gli altri 5 bilanci di questa legislatura, è un bilancio che ha la stessa filosofia di abbassare le imposte, di non aumentare le tasse, di aumentare la spesa. Solo per fare alcuni esempi, stiamo investendo da anni milioni di euro in sicurezza, abbiamo 2 pagine di agevolazioni Imu, abbiamo ristrutturato la spesa del sociale aumentandola, non abbiamo promesso la lotta all’evasione ma l’abbiamo fatta davvero. Non stiamo facendo promesse, stiamo lavorando da tempo e con il lavoro già svolto possiamo garantire che quanto abbiamo fatto continuerà ad esserci. In merito al debito, che quest’anno aumenta, vorrei ricordare che molto dipende dai mutui per 18 milioni che abbiamo contratto per il taglio del Governo al piano periferie”. L’assessore al bilancio ha concluso l’intervento citando gli investimenti: “in questi anni abbiamo fatto oltre 3 miliardi di euro di investimenti: 3 miliardi, è questa la dimensione del nostro lavoro per Firenze”.
Nel dettaglio la delibera di bilancio precede che anche nel 2019 non ci sarà nessun aumento per la Tari (rifiuti), la cui tariffa è rimasta invariata ed uguale al 2018, al 2017 e al 2016, mentre si introducono nuovi sgravi Tari per gli esercizi commerciali lungo i cantieri pubblici che durino più di sei mesi. Invariate e fra le più basse d’Italia anche le aliquote dell’addizionale Irpef, ferme dal 2012 allo 0% sotto i 25mila euro di reddito e allo 0,2% sopra i 25mila euro di reddito (se fosse applicata l’aliquota media nazionale il gettito sarebbe di 41 milioni di euro in più, che invece non vengono chiesti). Senza nessun aumento anche le altre tariffe come mense e asili nido (per il settimo anno consecutivo). Resta confermata la gratuità delle scuole dell’infanzia e invariate tutte le aliquote Imu, ferme dal 2012, con il mantenimento di tutte le agevolazioni già presenti, a cui se ne aggiungono di ulteriori per gli immobili locati a canone concordato. La Cosap non solo resta invariata dal 2013 e continua a mantenere le agevolazioni previste, fra cui quella per le edicole che beneficeranno del 70% di riduzione rispetto al canone 2017, ma si introducono ulteriori agevolazioni per gli esercizi commerciali lungo i cantieri pubblici che durino più di sei mesi.
Nel bilancio 2019 importante è infatti il capitolo dedicato agli investimenti, che supereranno i 363 milioni di euro, di cui 32 milioni di euro per scuola e istruzione, oltre 13 milioni per impianti sportivi, 143 milioni per il trasporto pubblico, oltre 69 milioni di euro per strade, marciapiedi e piste ciclabili, 45 milioni di euro per i beni culturali e monumentali, 16 milioni per il verde pubblico, 12 milioni per l’edilizia residenziale pubblica, e circa 10 milioni per il sociale. (fp-sp)