Conferimento della cittadinanza onoraria a Pakhshan Azizi. Stefania Collesei (Presidente Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali): “Non dobbiamo rimanere in silenzio”

“Oggi siamo qui per parlare di Pakhshan Azizi.
Pakhshan è un’operatrice umanitaria e attivista curda, appartenente all’oppressa minoranza etnica curda in Iran.
Dal 2014 al 2022 – spiega la presidente della Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali Stefania Collesei – ha aiutato donne e bambini nei campi del nord est della Siria e nel Kurdistan iracheno, sfollati dai territori controllati dallo stato islamico.
Per questo Pakhshan è stata arrestata dal regime iraniano il 14 agosto 2023 con l’accusa di affiliazione ai gruppi impegnato in attività sovversive contro la repubblica islamica.
Da lì è stata trattenuta in isolamento per 5 mesi nel carcere di Evin a Teheran, sottoposta a torture nel tentativo di fargli confessare legami con gruppi di opposizione curdi.
Pakhshan Azizi è stata condannata per impiccagione.
Si tratta tuttavia di accuse inconsistenti.
Pakhshan è solo una coraggiosa attivista per i diritti delle donne in un Paese dove esiste l’Apartheid di genere e nel quale i diritti i diritti sono sempre più calpestati.
Le accuse sono tese a stroncare le iniziative promosse e sempre più condivise nel Paese dal Movimento Donna, Vita, Libertà, nato a seguito dell’uccisione di Jina Masha Amini,
A Masha Amini è stato dedicato in albero nella giornata dell’otto marzo.

Vorrei ringraziare tutte le Associazioni di Donna, Vita, Libertà – prosegue la presidente della Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali Stefania Collesei – che agiscono a Firenze, come anche le Donne Libere Iraniane di Firenze, le Donne Insieme per la pace e l'Udik, Unione Donne Italiane e Curde per aver avanzato e sostenuto la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a Pakhshan Azizi da parte del Comune di Firenze.
Ricordo peraltro che proprio oggi, 14 aprile, come ogni anno, nel popolo curdo commemora il genocidio in atto dal 1975.
È nostro dovere non rimanere in silenzio e fare di tutto perché Pashkhan, nostra nuova concittadina possa venire a Firenze, viva e libera!”. (s.spa.)

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