“All'interno della nuova governance di livello nazionale deve trovare giusta rappresentanza Firenze e la Toscana”
“Per ogni fiorentino di più di trent’anni Mukki latte è prima di ogni altra cosa la memoria di bambino. Per me è il ricordo di quando un omone alto e grande, un ex partigiano di Sesto Fiorentino conosciuto col nome di battaglia di Cristo o mitraglia, bussava alla porta di casa e spesso con una carezza lasciava la bottiglia di vetro del latte Mukki alla mia porta.
Ma parlare oggi di Mukki latte – ha detto nel corso di una comunicazione il presidente della Commissione Sviluppo Economico Enrico Conti – significa non solo difendere la memoria una azienda storica, fortemente voluta da La Pira per ragioni sociali, sanitarie, di sviluppo ma, soprattutto, voler valorizzare l’importanza di un brand commerciale e di una filiera produttiva agroalimentare strategica e di eccellenza dell’area metropolitana Fiorentina.
Abbiamo quindi sin dall’inizio seguito con grande attenzione e partecipazione, dal 2016, la trasformazione in Spa e l’entrata di un socio privato come la centrale del latte di Torino e con grande attenzione seguiamo oggi le vicende che hanno visto l’arrivo di Newlat che ha rilevato quote per il 46% della centrale del latte. Con qualche perplessità e con rinnovata attenzione – ha proseguito il presidente Enrico Conti – seguiamo oggi ciò che è avvenuto e sta avvenendo. Se il percorso di fusione per incorporazione di Mukki Latte è un fatto non imprevisto, anzi già largamente previsto, le ultime accelerazioni e le loro modalità non possono trovarci soddisfatti.
Da questo punto di vista saremo attenti a studiare e comprendere il piano industriale proposto da Newlat, il piano degli investimenti ma anche le politiche assunzionali e commerciali. Non perché crediamo che spetti alla politica di dire quale debba essere il prezzo congruo, ma perché ci facciamo portatori di una attenzione alla coerenza di una strategia di valorizzazione della qualità della filiera agroalimentare del latte che non può che reggersi sul riconoscimento, anche attraverso il prezzo, di questa eccellenza.
Una eccellenza che presuppone gli investimenti passati, presenti e futuri nella modernizzazione delle stalle di produzione e, conseguentemente, del benessere degli animali come dei metodi di coltivazione del foraggio che nutre gli animali, e che si riflette nelle qualità organolettiche e nella salubrità del prodotto, da valorizzare adeguatamente attraverso opportune strategie e canali commerciali.
Una mancanza di coerenza da questo punto di vista potrebbe essere esiziale e davvero insostenibile per il territorio, scatenando dinamiche negative capaci di indebolire il progetto di rilancio.
È invece fondamentale comprendere bene e partecipare a questa occasione di rafforzamento e rilancio della filiera del latte sul territorio. Per questo – ha concluso il presidente della Commissione sviluppo economico Enrico Conti – siamo convinti che all’interno della nuova governance di livello nazionale debbano trovare giusta rappresentanza Firenze e la Toscana per aiutare a far crescere un progetto industriale di valorizzazione delle produzioni di qualità coerente con l’utilizzo e il rafforzamento del marchio in un rapporto che deve essere forte e sinergico tra commercializzazione e distribuzione sul territorio, oltre che naturalmente puntare all’espansione sui mercati nazionali”. (s.spa.)