Il cardinale Betori ha consegnato il messaggio di Papa Francesco a sindaco, giunta, presidente del Consiglio comunale, consiglieri e presidenti di Quartiere
“Abbiamo molto apprezzato il gesto che il nostro cardinale ha compiuto nel venire a Palazzo Vecchio a consegnarci il messaggio di pace di Papa Francesco, che parla della buona politica al servizio della pace. A Firenze stiamo lavorando per costruire una comunità coesa e capace di interpretare i valori profondi di legalità, convivenza e rispetto reciproco”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella in occasione della consegna da parte dell’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori al primo cittadino, alla giunta, al presidente del Consiglio comunale, ai consiglieri comunali e ai presidenti di Quartiere del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace, che si celebra il 1° gennaio. La consegna si è tenuta questo pomeriggio in Sala di Lorenzo a Palazzo Vecchio.
“Questo messaggio tocca da vicino il senso profondo del fare politica in una stagione molto difficile per tutti noi - ha affermato il sindaco -. Lo è per il mondo intero e in particolare per l’Italia. In questo periodo storico sembra che non ci sia alternativa a una politica che sottrae diritti, limita lo sviluppo del bene comune e sollecita gli istinti più egoisti delle persone”. “Non c’è niente di più antitetico rispetto a questa idea di politica della visione di una politica che è rivolta al perseguimento della pace - ha continuato il sindaco Nardella -. La ricerca e la promozione della pace non sono un impegno astratto, ma avvengono anche nella quotidianità della vita di una comunità”. “In politica non ci devono essere nemici - ha proseguito -, ma avversari leali che si fronteggiano e si rispettano allo stesso tempo, perché credo che i politici debbano essere i primi a dare il buon esempio ai cittadini nel dimostrare di condividere valori comuni, proprio quei valori di cui parla anche il Papa”. “Il compito di ognuno di noi - ha concluso il sindaco Nardella - è quello di restituire una funzione alta alla politica, che deve rispondere anche a domande profonde, quasi esistenziali e collettive”. (fp)