“Con un voto all’unanimità, nel Consiglio comunale di ieri, è stato approvato il nostro ordine del giorno – spiegano i consiglieri di AVS-Ecolò Giovanni Graziani, Caterina Arciprete e Vincenzo Pizzolo – che chiede di ridurre le prescrizioni all’installazione di impianti fotovoltaici in tutta la città di Firenze.
La possibilità di installare impianti solari e fotovoltaici, anche in zone vincolate, è una questione in continua evoluzione, come dimostrano le recenti sentenze del Consiglio di Stato e del TAR relative a richieste nel nostro territorio e, anche per questo, pensiamo che sia necessario che gli strumenti urbanistici del Comune siano adeguati e aggiornati affinché la nostra amministrazione non ponga paletti ma possa, anzi, farsi promotrice di processi autorizzativi chiari e semplici.
Il voto unanime e le iniziative arrivate negli anni passati da molte forze politiche dimostrano che il tema è trasversale e condiviso, questo dovrebbe dare ancora più forza per attivare un processo di superamento dei limiti e delle prescrizioni ancora presenti nel Piano Operativo, come viene chiesto con l’ordine del giorno.
Abbiamo chiesto – inoltre – di avviare un percorso di confronto e verifica con la Giunta Regionale circa eventuali modifiche al PIT regionale per semplificare i procedimenti autorizzativi per gli impianti solari e fotovoltaici, anche avviando un processo di revisione dei vincoli paesaggistici. Tale richiesta è in linea con gli obiettivi che Firenze si è data con l’approvazione del DUP 2025-2027 con l’indirizzo strategico 4 FIRENZE SOSTENIBILE dove è riportato: “Per quanto concerne l'energia, sarà istituito un tavolo tecnico permanente con la partecipazione di associazioni, Università di Firenze, ordini professionali e imprese. Inoltre, sarà richiesto alla Regione una revisione della normativa sul fotovoltaico e alla Soprintendenza la definizione di nuove linee guida più chiare e semplici.”
“La transizione energetica o si fa insieme o non si fa – concludono i tre consiglieri di AVS-Ecoló – e deve essere portata avanti a tutti i livelli e con modalità condivise e di partecipazione, a partire proprio dalla possibilità che cittadine e cittadini possano installare liberamente i propri impianti, con regole chiare e linee guida che aiutino una buona progettazione. Non è pensabile muoversi tra paletti e ostacoli fuori dal tempo, che limitano quello che è un vero proprio diritto: l’autoproduzione di energia pulita, limitando la dipendenza di approvvigionamento da paesi esteri, spesso non democratici, e riducendo l’impatto ambientale a vantaggio della salute di ognuno”. (s.spa.)