La Sindaca Funaro alla posa delle pietre d’inciampo per Fiammetta e Bruno Moscato

La cerimonia nella mattina di mercoledì 22 gennaio 2025; dal 14 gennaio posate complessivamente 17 pietre d’inciampo alla presenza delle scuole cittadine; il Comitato Pietre d’inciampo comprende Comune di Firenze, Aned, Anei, Comunità Ebraica, Fondazione Museo della Deportazione e della resistenza, Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'età contemporanea.

Posa delle pietre d’inciampo per Fiammetta Moscato e Bruno Moscato nella mattina di mercoledì 22 gennaio davanti al civico 20 di via dell’Orto, alla presenza tra gli altri della Sindaca Sara Funaro, dell’assessora alla Cultura della Memoria e all’Educazione Benedetta Albanese, del presidente del Q1 Mirco Rufilli, del Presidente della sezione Aned di Firenze Lorenzo Tombelli, del Rabbino di Firenze Gadi Piperno, di Monsignor Vasco Giuliani, del nipote di Fiammetta Moscato Gianni Vangelisti, dei rappresentanti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, delle autorità cittadine civili e militari. La cerimonia si è svolta alla presenza di studenti e insegnanti della scuola secondaria di primo grado Machiavelli. 

Le pietre d’inciampo di via dell’Orto 20 sono le ultime due di 17 complessive posate, nell’ambito del programma del Giorno della Memoria 2025, a partire dallo scorso 14 gennaio, quando in via de’ Pucci 2 sono state posate le pietre per Luciana, Wanda, Ada e Umberto Lascar, con studenti e insegnanti della scuola Giotto. Il 16 gennaio sono state invece posate le pietre d’inciampo in via delle Panche 142, per Fernando Calò, Iride Spizzichino Calò, Mario Calò, Sara Calò, Fiorella Calò, con la scuola Don Minzoni; in via Ottavio Rinuccini 36 con Alfredo Spizzichino, Fernanda Servi Spizzichino, Rina Spizzichino, e in via Duca d’Aosta 2 per Bianca Bassano Cutrì e Rita Bassano. Il 22 gennaio, oltre alle pietre in via dell’Orto 20 per Fiammetta Moscato e Bruno Moscato, una in via del Paradiso 6 per Vasco Poggesi. 

Il Comitato Pietre d’inciampo di Firenze comprende Comune di Firenze, Aned, Anei, Comunità Ebraica, Fondazione Museo della Deportazione e della resistenza, Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'età contemporanea.

“Ogni volta che viene posata una pietra di inciampo è un momento emozionante e importante per la città, farlo con i ragazzi delle scuole ci dà la possibilità di riflettere con loro su ciò che è stato e non deve succedere di nuovo nel presente e nel nostro futuro, ed è fondamentale per realizzare quella ‘staffetta della memoria’ necessaria perché valori come rispetto, pace, fraternità restino alla base del vivere civile e della comunità – ha detto la Sindaca Sara Funaro - È un’opportunità per ridare voce a chi purtroppo è stata tolta in modo atroce, alle persone che oggi non ci sono più. Oggi, qui, assieme ai familiari di Fiammetta e Bruno Moscato, ricordiamo la loro storia perchè la memoria è fondamentale, soprattutto ora che i testimoni sono sempre meno. Le loro sono altre due storie che i cittadini camminando, letteralmente inciampando, potranno conoscere per poter così ricordare e riflettere”.

“Le pose delle pietre d’inciampo sono un appuntamento importante per la nostra città – ha detto l’assessora alla Cultura della Memoria e all’Educazione Benedetta Albanese – Sono un modo per ricordare storie che rappresentano un patrimonio condiviso di valori; unire queste celebrazioni alla partecipazione delle scuole che si trovano vicine alle strade dove posiamo le pietre d’inciampo rende queste cerimonie ancora più dense e ricche di valori, trasformando queste testimonianze del passato in un monito per il futuro e in un insegnamento forte, perché le nuove generazioni, le nostre ragazze e i nostri ragazzi, siano costruttori di pace e democrazia e difensori dei diritti per tutte e tutti”. 

“Qui abbiamo tantissime storie da raccontare e da ricordare”, ha detto il Presidente del Quartiere 1 Mirco Rufilli agli studenti presenti alle pose delle pietre d’inciampo in via dell’Orto, “spero che quando camminerete per queste strade riuscirete a ricordare, ogni volta, quanto sia importante e quanto valore abbia essere oggi qua, essere liberi di andare a scuola, essere liberi di avere i vostri compagni di classe accanto a voi, perché in quei momenti invece alcuni bambini sparirono da un giorno all’altro, come se il vostro compagno di banco fosse preso, portato via, senza poterlo rivedere mai più. Questo è quello che è successo a tanti bambini, a tanti ragazzi come voi. Questo è un monito importante soprattutto per noi adulti, che dobbiamo sempre ricordarci quel momento e ricordarci anche quanto è importante trasmettere a voi questi ricordi”. 

Le pietre d’inciampo, le 'stolpersteine' dell’artista tedesco Gunter Demnig, sono blocchetti di pietra, ricoperti d’ottone, incisi con i nomi dei cittadini deportati nei lager, e vengono murati nei marciapiedi davanti alle case da cui le vittime furono prelevate, o in cui abitavano prima di cercare inutilmente scampo altrove.

(mg - sa.ca.)
 

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