Tra gli obiettivi, collegamenti ciclopedonali con la Casa della Comunità e i complessi di social housing In Sala e Osteria social club, nuove funzioni abitative per target diversi, progetti di inclusione e coinvolgimento della comunità. Alla base la ricerca “Quartieri Sani Hub” sostenuta da Fondazione CR Firenze
Percorsi ciclopedonali, “sani e sicuri”, tra l’housing sociale “In Sala”, l’housing sociale “Osteria Social Club” e la Casa di Comunità delle Piagge, nuove funzioni abitative nei due complessi per specifiche categorie come anziani, soggetti fragili o lavoratori e studenti fuori sede, organizzazione di iniziative di coinvolgimento della comunità. Sono i punti salienti del protocollo di intesa tra Comune, Società della Salute, Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze e Abitare Toscana Srl oggetto di una delibera dell’assessore al Welfare Nicola Paulesu approvata dalla Giunta di Palazzo Vecchio. Obiettivo, rendere il quartiere e in particolare lo spazio tra la Casa della Comunità, l’housing sociale dei due complessi presenti, In Sala e Osteria Social Club, e il Parco che verrà realizzato, sempre più inclusivi, sostenibili, attenti ai bisogni della comunità, della salute e del benessere. Il tutto applicando le strategie emerse dal progetto di ricerca “Quartieri Sani Hub”, realizzato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze grazie al bando Ricercatori a Firenze di Fondazione CR Firenze, e portando avanti le sperimentazioni già avviate da Abitare Toscana Srl, ,tramite il Fondo Housing Toscano e grazie alla legge della Regione Toscana 38/2021, per la promozione dei servizi integrativi di comunità per la gestione degli alloggi sociali.
“L’ambiente in cui si vive, sotto il profilo strutturale e architettonico come relazionale, è un determinante di salute. - evidenzia l’assessore al Welfare Nicola Paulesu e presidente della Società della Salute - Andiamo a lavorare in questa direzione, in una parte di città molto importante come le Piagge. Nello stesso tempo rafforziamo le funzioni residenziali dei complessi di social housing esistenti per dare ulteriori risposte sul tema della casa che è una priorità dell’azione amministrativa”.
“Il protocollo in firma, la pluralità dei promotori, i contenuti ed i propositi espressi – evidenzia Tancredi Attinà AD di Abitare Toscana - rappresentano un potenziamento del modello di Partenariato verso l’abitare attivato grazie al Fondo Housing Toscano, partecipato dal Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da CDP RA SGR, nel quale gli investitori, in primis la Regione Toscana e la Fondazione CR Firenze, le Istituzioni e gli stakeholder del territorio, con il supporto del Terzo Settore e della ricerca, esprimono l’esigenza e l’opportunità di un approccio socialmente orientato alla governance ed alla gestione dell’intera catena del valore che è fondamenta di un investimento ad impatto sociale verso l’abitare”.
“Il protocollo di intesa certifica e dà prospettive ad azioni fondamentali per tenere viva questa zona del quartiere e della città. – sottolinea il presidente del quartiere 5 Filippo Ferraro - In particolare, l’idea di connettere in maniera funzionale i due social housing, quello di via dell’Osteria e quello di via padre Ernesto Balducci, permetterà di coinvolgere a tutto tondo le realtà del territorio. Un vero progetto partecipato e fortemente voluto da questa parte di città”.
Il gruppo di ricerca “Quartieri Sani Hub” del Dipartimento di Architettura (DIDA) ha sviluppato negli ultimi due anni una ricerca-azione interdisciplinare finanziata da Fondazione CR Firenze con il bando Ricercatori a Firenze, che ha avuto come caso di studio proprio le Piagge. La ricerca ha posto particolare attenzione alla Casa della Comunità e agli spazi limitrofi e a come rendere l’area più sana e inclusiva. Da qui, l’azione inserita nel protocollo, di incrementare con collegamenti ciclopedonali “sani e sicuri” i principali luoghi presenti nell’area (Casa di Comunità, parco inclusivo di nuova costruzione, housing In Sala, housing Osteria Social Club), per, da una parte, migliorare lo spazio urbano, dall’altra favorire il benessere e la salute dei cittadini del quartiere. Vanno in questa direzione anche l’impegno a promuovere sempre di più le attività sociali e terapeutiche sviluppate tra queste realtà e partecipare all’implementazione del parco delle Piagge per una sempre maggiore inclusività.
“Il protocollo è un passo importante per mettere a sistema le molte progettualità in atto a Le Piagge da parte dei diversi attori con il supporto dell'Università. I collegamenti ciclopedonali sani e sicuri - sostiene la professoressa Nicoletta Setola del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze - saranno trattati non solo come elemento strategico di connessione tra i luoghi di principale interesse del quartiere, ma anche come percorsi nei quali le persone potranno fare attività diverse, come esercizio fisico leggero, relax e socializzazione, e contribuiranno a creare una identità distintiva per le comunità del quartiere”.
Grande attenzione nel protocollo è data alla polifunzionalità abitativa, che si traduce nell’impegno di affiancare alla residenzialità stabile, nei due complessi di social housing delle Piagge, funzioni abitative specifiche come housing temporaneo per lavoratori e studenti fuori sede, programmi abitativi destinati a specifiche categorie sociali (senior housing, abitare supportato, durante e dopo di noi), housing sociale temporaneo per soggetti con fragilità. L’impegno si muove nel solco di azioni già intraprese da Abitare Toscana Srl.
Infine, tra le azioni previste nel protocollo, il coinvolgimento degli istituti scolastici nel progetto di welfare culturale Urban Community Building e nel progetto Quartieri Sani Hub, iniziative nel quartiere in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti, ad esempio momenti di teatro diffuso e performing art, laboratori en plein air di teatro per bambini, adulti e anziani che affrontino i temi della sostenibilità ambientale o dell'educazione, organizzazione e gestione di attività di animazione per avviare un utilizzo responsabile e sostenibile degli spazi e di attività terapeutiche e comunitarie del Parco, come corsi, laboratori, attività di mobilità dolce e sostenibile.
(sa. ca.)