Masi e De Blasi (M5S): "Il lavoro non è agile per tutti"

“Come MoVimento 5 Stelle siamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori del Comune di Firenze in merito ad alcune scelte discutibili che il Comune ha assunto a proposito del lavoro agile”. Questo il commento a caldo dei consiglieri Lorenzo Masi e Roberto De Blasi che hanno presentato un question time in Consiglio Comunale all’Assessore Martini.

“Dopo l’approvazione del nuovo Regolamento sul lavoro a distanza l’Amministrazione ha concesso ai dipendenti poco più di una settimana per presentare on-line la domanda di adesione al lavoro agile. Ci sono arrivate molte segnalazioni da parte di dipendenti che non hanno potuto farlo per rilevanti motivi quali ricoveri ospedalieri, malattia in corso, fragilità, problemi tecnici di connessione o perché assunti dopo la scadenza dei termini. A tutti è stato risposto che il termine era scaduto e che non sono previste deroghe o aperture di nuove “finestre”.

“Come se ciò non bastasse – prosegue il Consigliere Masi – nel Regolamento è previsto che nel caso in cui un dipendente si trasferisca a una Direzione diversa da quella con cui aveva precedentemente sottoscritto l’accordo di lavoro agile, tale accordo perda efficacia. Questo è un vero paradosso e crea una disparità che si stenta a capire: prima di cambiare ufficio un dipendente dovrà quindi scegliere tra la voglia di mettersi in gioco e la famiglia. 

Sappiamo bene che il lavoro agile è un utilissimo strumento di conciliazione tra vita personale e lavorativa, condiviso e promosso non solo a livello nazionale ma anche europeo”.

“Ma non finisce qui” – continuano i consiglieri. “Abbiamo chiesto all’Assessore Martini di spiegarci perché alcuni Direttori hanno concesso un giorno a settimana di lavoro agile anziché due al personale che ne ha fatto richiesta dopo che da più di due anni stava lavorando due giorni da casa. Non dimentichiamoci che è grazie ai dipendenti se il Comune è riuscito a garantire i servizi e a portare avanti la macchina comunale in questi momenti così difficili” concludono.

“Le parole dell’Assessore Martini non ci bastano, sono state generiche e nessuna data né rassicurazione ci è stata fornita in merito. Di fatto si trattano pari dipendenti con trattamenti diversi. Andremo avanti sulla questione perché il benessere del Comune passa innanzitutto da quello di coloro che ci lavorano”. (fdr)

 

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