Questo l’intervento del consigliere di Firenze Democratica Massimiliano Piccioli
“Con questo mio intervento, ringrazio gli uffici, il consiglio, il capogruppo Calistri, il consigliere Di Puccio e i gruppi ai quartieri di Firenze democratica per il lavoro impegnativo con cui siamo arrivati a formulare 28 emendamenti per dare davvero corpo a quella città pubblica in cui crediamo, cercando secondo noi di rimediare a scelte sopravvenute incoerenti con quella visione.
Lei sindaco nell intervento che ha fatto l ha citato più volte questo concetto di città pubblica, ma ha poi votato contro i nostri emendamenti che andavano in quella direzione, salvo rivedere alcune storture in queste settimane e giorni correggendole parzialmente ma secondo noi in maniera insufficiente.
Ieri poi a fine di una giornata di votazioni, in fretta e furia ci ha letto un sub emendamento di giunta dichiarando che era frutto di un venire incontro agli emendamenti di alcuni consiglieri, ma che in realtà era frutto di uno pseudo accordo politico per cercare di evitare il voto contario di alcuni di loro.......cioè il futuro delle opere di Firenze per i prossimi 5 anni, l atto più importante come ha definito lei poco fa, è legato ad una contrattazione di palazzo e non ad un vero confronto sui temi. Questo è stato!
Ed è così ormai da qualche anno, da quando si è voluto esasperare i giochi delle correnti dentro a questo palazzo.
E poi ci viene a fare la morale richiamandoci al senso di responsabilità. A noi 3 ! Che siamo stati per quasi 10 anni sempre a suo fianco, forse con la sola differenza di averle sempre detto le cose in maniera franca ...senza lingua felpata.
Peccato signor Sindaco potevamo arrivare a questo voto con un clima completamento diverso.
Me ne dispiace tanto mi creda ma la verità è che questo sarà il piano operativo e strutturale votato nella storia di Firenze col più basso numero di consiglieri favorevoli frutto di una disgregazione di un gruppo di Maggioranza mai avvenuta nella storia del PD del PDs e del Ds.
Ma questo la città credo che lo abbia capito e il primo segnale glielo ha fatto vedere venerdì scorso.
Il nostro impegno per la città, e per una città pubblica, resterà fino alla fine, ma da un’altra parte dei banchi del consiglio comunale”. (s.spa.)