“Con Pina Ragionieri ci lascia una delle più attente, appassionate, preparate e significative figure di spicco nel panorama culturale di Firenze. L’ho conosciuta e apprezzata personalmente, donna sempre instancabile e preziosa, direttrice prima e presidente poi di Casa Buonarroti, un casa – museo che lei ha voluto non solo come un luogo della memoria ma anche di ricerca e di studio del genio di Michelangelo”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia della scomparsa di Pina Sergi Ragionieri.
“A Firenze – continua il sindaco – mancherà la sua voce libera e autentica, il suo amore puro per la cultura e la sua lucida volontà di portare avanti il suo lavoro fino all’ultimo. Alla famiglia giungano le condoglianze mie personali e dell’amministrazione”.
Come ricorda l’Accademia delle Arti del Disegno, di cui era accademica d’onore dal 2009, Pina Sergi Ragionieri è stata medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Italiana e diploma di prima classe quale benemerita nel campo della cultura e dell’arte (1997). Nata e laureata a Firenze in filologia moderna italiana, fin dalla giovinezza il suo impegno scientifico non fu disgiunto da quello politico e sociale collaborando a il “Ponte” di Piero Calamandrei, “Belfagor” di Luigi Russo, al “Nuovo Corriere” diretto da Romano Bilenchi e ancora a “Paese Sera”, a “l’Unità”, a “Rinascita”. Dal 1954 al 1975 lavorò per la Casa Editrice Sansoni di Firenze, curando collane di grandi classici italiani e stranieri e traducendo personalmente capolavori di anglistica. Sposata con lo storico Ernesto Ragionieri, professore universitario e membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano, Pina Sergi Ragionieri non disgiunse mai la passione politica dal confronto leale e costruttivo del campo culturale. Nel biennio 1975-1976 Ragionieri ricoprì l’incarico di consulente culturale del sindaco di Firenze Elio Gabbugiani. Dalla fine degli anni Settanta l’impegno di Pina Ragionieri si distinse nell’organizzazione culturale profondendo le proprie energie nel centenario brunelleschiano del 1977 con il prof. Franco Borsi, nelle Mostre Medicee del 1980 e ancora nelle manifestazioni attorno all’arte e alla storia degli Etruschi del 1983. Nel 1984 assunse la direzione di Casa Buonarroti valorizzandone le vocazione di centro studi voluta dal predecessore Charles de Tolnay, ma aprendo l’Ente ad un rapporto proficuo con la città. Nel 2002, sotto la sua direzione, l’Ente Casa Buonarroti divenne Fondazione.