“Un nuovo Naufragio di uomini, donne, bambine, bambini migranti è avvenuto domenica sulla spiaggia di Steccato di Cutro, vicino a Crotone. Il numero delle vittime al momento si è fermato a 62 , ma non è escluso che aumenti con il passare delle ore e dei giorni. In tutto – spiega la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – i più piccoli morti nel naufragio sarebbero 14 di cui 9 bambini e 5 bambine.
Circa due anni fa votammo un atto che s’impegnava a dedicare un luogo pubblico, un giardino, in memoria di circa un migliaio di bambini e bambine che negli ultimi sette anni sono morti divorati dalle acque del Mediterraneo, oppure di stenti sui barconi degli scafisti. Vorrei che l’amministrazione portasse a realizzazione questo impegno entro la Consiliatura.
Sono stragi di bambini, perché questi piccoli morti senza nome non possono avere un luogo che li ricordi e ci ricordi l’orrore di politiche migratorie gestite male o mai gestite? Questa volta Le vittime provenivano da Iraq, Pakistan, Somalia ed erano partite da Izmir, seguendo la “rotta turca”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel manifestare il proprio cordoglio per le vittime del naufragio ha sollecitato un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. Tutte azioni necessarie, ma l’Italia ha un sistema di norme e di accordi che altrettanto dovrebbero essere modificati, perché alimentano essi stessi queste tragedie, non le prevengono. Ricordo – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – che il 3 ottobre del 2013, a poche miglia dalla costa dell’isola di Lampedusa, un barcone carico di migranti provenienti dal Corno d’Africa si incendiò. Morirono 368 persone. Fu un incidente tra i più tragici nella storia delle migrazioni mediterranee.
Non voglio strumentalizzare questa tragedia, ma come si può arrivare regolarmente nel nostro Paese? L’infrazione amministrativa della mancanza di soggiorno può trasformarsi in reclusione; abbiamo una tradizione di accoglienza diffusa per adulti e minorenni stranieri non accompagnati, avremmo anche una tradizione di accordi bilaterali con città e regioni per quella che un tempo fu un’utile cooperazione decentrata, il CPR non è una risposta”. (s.spa.)