"È una proposta concreta per costruire un argine effettivo all’agibilità delle mafie nel territorio di Firenze"
Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi e Giacomo Trombi e della consigliera Donella Verdi
"È evidente, oggi più che mai, l’urgenza di dare un segnale forte e concreto. Per questo vogliamo creare un Osservatorio indipendente, in collaborazione con l’Università di Firenze e le associazioni che da sempre sono impegnate nel contrasto alle organizzazioni criminali, che abbia il compito istituzionale di fare da riferimento contro i fenomeni mafiosi nel territorio comunale. Le notizie di stampa e i report più recenti ci consegnano una realtà in cui anche il nostro territorio non è più esente da infiltrazioni e una fetta consistente di appalti, servizi e attività commerciali sono in mano a soggetti riconducibili a persone o a società in mano ad organizzazioni criminali e mafiose.
Non devono essere sottovalutati i segnali che forti e chiari arrivano leggendo le cronache e seguendo gli atti giudiziari. Ci troviamo sempre più spesso ad avere sul nostro territorio comunale personaggi accusati di reati molto gravi: associazione per delinquere, estorsione, sequestro di persona, usura, riciclaggio, eccetera. Tutti segnali che obbligano ad affrontare il tema e a porre rimedio con qualsiasi mezzo legittimo e sfruttando ogni strumento utile per individuare questo cancro nella società, per estirparlo con tempestività attivando gli organi competenti.
Ecco il perché della nostra proposta di deliberazione, che sottoponiamo all'attenzione del Consiglio comunale, disponibili fin da subito a recepire i suggerimenti e le idee che dovessero venire anche dalle associazioni interessate e dalle altre forze politiche". (fdr)
Segue il testo della delibera
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE ex art. 38 R.C.C.
Proponenti: Tommaso Grassi, Donella Verdi, Giacomo Trombi
Oggetto: istituzione di un osservatorio per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto dei fenomeni di criminalità, con particolare riferimento alle infiltrazioni mafiose nel territorio e ad eventi corruttivi
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che il Comune di Firenze ha tra i propri obiettivi quello di favorire e diffondere una migliore conoscenza della cultura della legalità e delle regole democratiche, delle modalità di funzionamento delle pubbliche amministrazioni, dei meccanismi di diffusione della corruzione e dei canali di infiltrazione mafiosa negli enti locali, nonché degli strumenti e delle politiche di contrasto di tali fenomeni criminali, oltre che lo studio scientifico di alcuni casi esemplari sotto la sorveglianza e l’assistenza di esperti del settore;
Visto che il percorso proposto col presente atto deliberativo si colloca nel solco della Legge n. 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” che ha quale obiettivo la prevenzione e la repressione del fenomeno della corruzione attraverso un approccio multidisciplinare, nel quale gli strumenti sanzionatori si configurano solamente come alcuni dei fattori per la lotta alla corruzione e all’illegalità nell’azione amministrativa;
Considerate:
§ le evidenze emerse nella “Relazione scientifica relativa alla ricerca sui fenomeni di corruzione e di criminalità organizzata in Toscana (Rapporto 2017)”, elaborata dalla Scuola Normale Superiore e promossa dalla Regione Toscana che individua delle prime ipotesi di vulnerabilità del territorio toscano alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali, oltre che una casistica di indicatori di anomalia e altre
distorsioni nei processi decisionali pubblici che hanno portato a eventi corruttivi anche molto rilevanti;
§ le recenti attività della Commissione parlamentare antimafia, le cui attività nell’ultimo periodo si sono concentrate sullo studio, l’indagine e l’emersione di pericolose commistione tra logge massoniche e organizzazioni criminali;
Ritenuto che la costituzione di un Osservatorio, quale organismo permanente con funzioni consultive e propositive, di studio, ricerca, documentazione, monitoraggio, collaborazione e stimolo per le attività comunali a sostegno della legalità e per la valutazione e prevenzione dei fenomeni di illegalità presenti sul territorio, possa costituire uno strumento utile per lo studio e la promozione di attività finalizzate alla prevenzione e al contrasto di tali fenomeni di illegalità;
Considerato che l’attività dell’Osservatorio debba svolgersi in un’ottica di coinvolgimento attivo del territorio finalizzata all’inclusione e alla partecipazione degli stakeholder e dei soggetti interessati, ricercando spazi e modalità di interazione con coloro che sono in grado di rappresentare bisogni ed istanze specifiche, quali le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, eccetera;
Rilevato che si ritiene utile per l’attività dell’Osservatorio di avere l’apporto di più contributi e più punti di vista all’analisi e al contrasto di tali fenomeni, tra i quali, anzitutto, le associazioni e le articolazioni sociali che promuovono la legalità e la cultura sociale dell’antimafia;
Vista la Legge regionale n. 11 del 10 marzo 1999, "Provvedimenti a favore delle scuole, delle università toscane e della società civile per contribuire, mediante l'educazione alla legalità e lo sviluppo della coscienza civile democratica, alla lotta contro la criminalità organizzata e diffusa e contro i diversi poteri occulti";
Visto l’art. 42 del T.U.E.L. e lo Statuto del Comune di Firenze;
Visti i pareri favorevoli espressi in ordine alla regolarità tecnica e contabile ai sensi dell’art. 49 comma 1 del T.U.E.L.;
DELIBERA
Di approvare l’istituzione dell’Osservatorio per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto di fenomeni di illegalità, con particolare riferimento alle infiltrazioni criminali nel territorio e ad eventi corruttivi;
Di approvare il “Regolamento dell’Osservatorio” costituito da n. 9 articoli, in allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Di dare atto che il Regolamento entrerà in vigore dalla data di esecutività della presente deliberazione.
I Consiglieri e la Consigliera comunali
Tommaso Grassi
Donella Verdi
Giacomo Trombi
Allegato – REGOLAMENTO DELL’ OSSERVATORIO per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto dei fenomeni di criminalità, con particolare riferimento alle infiltrazioni mafiose nel territorio e ad eventi corruttivi
ART. 1 – ISTITUZIONE DELL’OSSERVATORIO
1. E’ istituito, presso il Comune di Firenze, l’Osservatorio comunale per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto di fenomeni di illegalità, con particolare riferimento alle infiltrazioni mafiose nel territorio e ad eventi corruttivi;
2. L’Osservatorio ha funzione consultiva, di proposta e di stimolo per gli atti di competenza dell’Amministrazione comunale nei campi relativi alla diffusione della cultura della legalità;
3. L’Osservatorio ha ampia autonomia per quanto riguarda la scelta degli argomenti da affrontare e I’organizzazione dei propri lavori;
4. L’Osservatorio sarà supportato nella propria attività dal Segretario Generale e dalla Direzione Segreteria generale e Affari istituzionali, nonché da docenti e studenti dei Dipartimenti interessati dell’Università degli Studi di Firenze, secondo atti convenzionali da sottoscriversi;
5. L’Osservatorio potrà, su deliberazione dei rispettivi enti, assumere una dimensione sovra comunale;
6. L’Osservatorio si raccorderà con le analoghe strutture della Regione Toscana preposte al presidio della medesima tematica.
ART. 2 – ATTIVITA’ DELL’OSSERVATORIO
L’attività dell’Osservatorio consisterà principalmente in:
1) studio dei fenomeni d’illegalità mediante l’acquisizione di dati (da amministrazioni pubbliche, enti diversi, associazioni di categoria, ordini professionali ed organismi analoghi) e l’elaborazione dei dati raccolti, anche risultanti nella redazione di analisi e nell’individuazione di indicatori di rischio;
2) promozione di attività finalizzate alla prevenzione dei fenomeni d’illegalità;
3) stimolare il coordinamento tra le diverse istituzioni sul territorio e tra soggetti, pubblici e privati, che si occupino del contrasto ai fenomeni di stampo mafioso;
4) promozione della legalità e della cultura sociale dell’antimafia come elementi imprescindibili del tessuto sociale;
5) supporto informativo all’Amministrazione comunale per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni d’illegalità.
L’Osservatorio gode al proprio interno di autonomia organizzativa e, nei rapporti con il Comune, può delegare uno o più rappresentanti.
ART. 3 – COMPITI DELL’OSSERVATORIO
I compiti dell’Osservatorio consistono principalmente nel:
1. monitorare i settori sensibili ai fenomeni oggetto di analisi;
2. avanzare agli organi politici (Giunta e Consiglio comunale) proposte di modifica e correzioni, anche di natura organizzativa, per rimuovere o prevenire situazioni di mala amministrazione;
3. proporre convenzioni, protocolli d’intesa o altre forme di collaborazione con le forze dell’ordine e gli organismi giudiziari utili alla costruzione di percorsi indirizzati alla concreta opposizione ai fenomeni di illegalità;
4. redigere annualmente una relazione sui fenomeni oggetto di analisi, da presentarsi al Consiglio Comunale in una seduta apposita, e da inviarsi al Sindaco, al Responsabile Anticorruzione del Comune, al Prefetto, alla DDA, al Questore, ai Procuratori Capi presso il Tribunale e presso la Corte dei Conti, all’ANAC. La relazione sarà pubblicata sul sito dell’Ente nella sezione Amministrazione Trasparente. La relazione sarà presentata, altresì, ad un’assemblea pubblica adeguatamente pubblicizzata sul sito dell’Ente e tramite gli organi di stampa;
5. supportare la Commissione consiliare competente e l’intero Organo consiliare, anche mediante audizioni nelle altre commissioni consiliari diversamente competenti secondo la materia trattata;
6. fornire formazione ed indicazioni utili all’Organo esecutivo per le tematiche di anticorruzione e contrasto alla criminalità, anche esprimendo un parere preventivo
sul piano anticorruzione predisposto dal Responsabile Anticorruzione, con indicazione di contenuti o misure di prevenzione da inserire nel piano stesso;
7. promuovere tutte le iniziative per monitorare il sequestro e la confisca dei beni mafiosi e per il loro riutilizzo e la loro fruizione sociale ed economica;
8. programmazione e realizzazione di iniziative informative e formative in collaborazione con gli istituti scolastici del Comune di Firenze e con le associazioni e le articolazioni sociali non partecipanti all’Osservatorio ma iscritte al Registro di cui all’art. 4 bis, finalizzate alla conoscenza del fenomeno e alla prevenzione dello stesso;
9. collaborazione con le associazioni e le articolazioni sociali non partecipanti all’Osservatorio ma iscritte al Registro di cui all’art. 4 bis.
ART. 4 – COMPOSIZIONE
1. L’Osservatorio è composto da cinque membri, da individuare tra personalità di rilievo con pluriennale esperienza lavorativa nel contrasto a tali fenomeni, studiosi dei fenomeni oggetto di analisi e rappresentanti della società civile impegnati nel contrasto dal basso;
2. Fanno parte di parte di diritto dell’Osservatorio: un membro nominato dal Consiglio regionale, fra gli appartenenti all’IRPET o all’Università di Firenze (per le attività di cui alla L. R. n. n. 11 del 10 marzo 1999), due membri scelti dalle associazioni iscritte al Registro di cui all’art. 4 bis;
3. I restanti due membri dell’Osservatorio saranno nominati dalla Commissione consiliare Affari istituzionali, previa pubblicazione di un bando pubblico con presentazione dei curricula, la cui istruttoria sarà curata dal Responsabile Anticorruzione e dal Responsabile per la Trasparenza; tali membri saranno indicati entrambi con voto unanime o saranno espressi uno dalla maggioranza e uno dall’opposizione separatamente;
4. Non possono far parte dell’Osservatorio gli Amministratori Comunali (Sindaco, Assessori e Consiglieri), nonché gli Amministratori di Enti strumentali al Comune o di Società partecipate da quest’ultimo, né i relativi dirigenti e/o consulenti;
5. I componenti dell’Osservatorio svolgono la propria attività a titolo gratuito e avranno diritto ad un rimborso spese;
6. In caso di dimissioni, decesso o impedimento di un componente dell’Osservatorio, si provvederà alla sua sostituzione secondo le modalità di cui al presente articolo.
ART. 4 BIS – REGISTRO DELLE ASSOCIAZIONI
Presso la Segreteria generale del Comune di Firenze è istituito il Registro delle associazioni e delle articolazioni sociali statutariamente e/o stabilmente impegnate nell'educazione alla legalità e nello sviluppo della coscienza civile democratica, nella lotta contro la criminalità organizzata e diffusa e contro i diversi poteri occulti. Tali soggetti devono avere almeno una sede sul territorio comunale o metropolitano.
La richiesta dell’inserimento nel Registro è necessaria ai fini della partecipazione alle attività dell’Osservatorio.
Nella richiesta vanno comunicati tutti i dati essenziali del soggetto richiedente l’iscrizione e lo specifico contributo che il soggetto richiedente può apportare all’Osservatorio.
La valutazione della congruità delle istanze è demandata alla Commissione consiliare Affari istituzionali.
ART. 5 – DURATA
I componenti dell’Osservatorio devono essere nominati entro sei mesi dall’insediamento del Consiglio Comunale e restano in carica fino alla scadenza del Consiglio Comunale.
ART. 6 – SEDE
L’Osservatorio ha sede, di norma [?] in Palazzo Vecchio, dotando lo stesso della strumentazione informatica necessaria. Per le necessità logistiche ed organizzative, l’Osservatorio si potrà avvalere della Direzione del Consiglio Comunale.
ART. 7 – COMMISSIONE CONSILIARE DI RIFERIMENTO
L’Osservatorio ha nella Commissione Affari istituzionali il proprio precipuo riferimento istituzionale, ove può essere udito e/o chiedere di essere udito.
ART. 8 – ACCESSO AGLI ATTI
Al fine di svolgere i compiti e le attività sopra descritte l’Osservatorio potrà:
a) accedere a tutti gli atti ed i fascicoli dell’ente;
b) richiedere dati agli uffici dell’Amministrazione comunale o di Enti strumentali al Comune o di Società partecipate da quest’ultima;
c) udire personalità o rappresentanti delle Istituzioni, oltre che i dirigenti dell’Amministrazione comunale e gli Amministratori di Enti strumentali al Comune o di Società partecipate da quest’ultimo.