“In alcuni articoli sono stato definito “Paperone”. Non è la prima volta, tra l’altro, che vengo definito così. Partiamo dal fatto che sono tutti guadagni frutto del mio lavoro, che svolgo da anni, aiutando professionisti e imprese del territorio, vera fonte di innovazione e posti di lavoro. In secondo luogo, la ricchezza non è un furto, ma nasce dal lavoro e dalla fatica, è un frutto custodito con parsimonia e non sperperato. Ci tengo a ricordare che con la mia professione ho sempre creato altri posti di lavoro, anche per i giovani. In più, sarei contento se ci fossero più “Paperoni” in Consiglio, anche nella maggioranza, perché la ricchezza che deriva dal lavoro è la miglior garanzia di libertà e indipendenza. Quando non si ha una solida base di reddito si è sensibilmente meno indipendenti e si rischia di aderire, in modo quasi fideistico, alle direttive del partito che ti ha fatto arrivare in Consiglio. Fin da giovane ho sempre lavorato molto, dichiarato molto e pagato molte tasse, come è giusto, e quando ho dedicato tempo alla politica l'ho fatto senza interessi né ritorni, il più delle volte rimettendoci economicamente, non umanamente, perché - in quel caso sì - mi sono sempre arricchito. Se poi si intende come “Paperone” colui che gode di un patrimonio che non deriva dal suo lavoro, si tratta di una definizione che accetto ma che non mi rispecchia”.
Così Paolo Bambagioni, consigliere di minoranza della Lista civica Eike Schmidt. (s.spa.)