Funaro e Armentano: "Progetto importante. Bere in maniera consapevole è possibile e la prevenzione è fondamentale"
“Educazione al bere responsabile del vino”: è il progetto promosso da Wine In Moderation e Ruffino che coinvolge quattro istituti superiori fiorentini, presentato oggi a Palazzo Vecchio alla presenza dell’assessore a Educazione e Welfare Sara Funaro, del presidente di Ruffino e WIM Sandro Sartor e del consigliere delegato in Città metropolitana alla salute e coordinatore della sanità metropolitana Nicola Armentano. Le scuole superiori che partecipano al progetto sono il Saffi e il Buontalenti a Firenze, il Gobetti Volta a Bagno a Ripoli e il Balducci a Pontassieve.
In occasione della prima giornata internazionale sull’educazione al bere responsabile del vino, sostenuta da Wine In Moderation, Ruffino, storica realtà vitivinicola con sede a Pontassieve e WIM Ambassador Company fin dal 2019, è stata protagonista in collaborazione con il Comune di Firenze e con il patrocinio della Città metropolitana, sia di un concreto piano di iniziative che ha incluso programmi formativi nelle scuole del territorio insieme a una nutrizionista e a un esperto WIM, volte a educare e rendere consapevoli i ragazzi che si approcciano al mondo del vino, sia di un piano di comunicazione sulle principali testate toscane.
WIM - Wine in Moderation è una associazione europea con sede a Bruxelles nata nel 2008 per volontà delle principali istituzioni europee del vino al fine di arginare comportamenti dannosi e incoraggiare un consumo responsabile di vino. Tematica particolarmente sentita da Ruffino che già dal 2018 esegue iniziative di questo tipo attraverso la piattaforma Ruffino Cares, lanciata proprio a Palazzo Vecchio nel luglio 2018. Piattaforma che si è evoluta negli anni e oggi raccoglie sviluppa e racconta tutte le azioni del gruppo Ruffino in ambito ESG, includendo quindi tutte le attività legate alla sostenibilità ambientale, sociale e economica.
“Sono spesso chiamato a definire cosa significa bere vino responsabilmente - commenta il presidente WIM e Ruffino Sandro Sartor -. Da professionista, ma anche da genitore, la risposta non è facile. Il primo assunto assoluto è che il vino è una bevanda a base alcolica e, come tale, potenzialmente dannosa: l’abuso deve essere sempre rigorosamente condannato senza se e senza ma. Da italiano però non posso non osservare che il vino è stato ed è capace di favorire aggregazioni raffinatissime, nel segno della bellezza e dell’inclusività, ancora una volta solo quando gustato nelle giuste dosi, accompagnato dal cibo e dal piacere della compagnia. Non credo perciò che il divieto assoluto, la demonizzazione tout court possa essere la soluzione. Come WIM e come Ruffino Cares, con iniziative come questa, investiamo risorse e mettiamo il know how di scienziati e professionisti per promuovere piani di sensibilizzazione al giusto consumo, andando a parlare anche e soprattutto ai nostri giovani del piacere del vino, senza mai sottacerne le componenti di rischio”.
“Grazie a Wim e Ruffino per aver scelto alcune nostre scuole per questo bel progetto di educazione al bere responsabile - afferma l’assessore Sara Funaro -, che coinvolge i ragazzi di alcuni istituti superiori fiorentini. Il messaggio che vogliamo mandare è che bere in maniera consapevole è possibile e che la prevenzione è fondamentale, soprattutto tra gli adolescenti. Insieme a WIM e Ruffino, aziende di qualità, siamo convinti che questo progetto sia utile per sensibilizzare i giovani e i giovanissimi su questo tema estremamente importante”. “Nel periodo del post pandemia - spiega Funaro - abbiamo visto che tra i giovani c’è stato un notevole aumento dei problemi di dipendenza legati all’abuso di alcol, con una diminuzione dell’età, che purtroppo è sempre maggiore. Come amministrazione comunale, abbiamo tanti progetti attivi per contrastare il fenomeno dell’abuso di alcol: penso, ad esempio, ai vari progetti contenuti nel pacchetto formativo de ‘Le Chiavi della città’ e al Centro Java, nell’ambito del quale abbiamo avviato un progetto con il Pronto soccorso di Santa Maria Nuova. Attraverso quest’ultimo progetto, abbiamo visto che su circa 300 ragazzi che arrivano al pronto soccorso per abuso di alcol il 53% ha un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, il 13% di questi sono minorenni. Stiamo vivendo in un momento storico in cui la prevenzione e l’educazione al bere responsabile sono fondamentali e crediamo nell’importanza di iniziative come questa”.
“Questo progetto, che si basa sulla conoscenza e le esperienze di scienziati e professionisti, è molto importante - dichiara Nicola Armentano - perché ha l’obiettivo di educare i giovani all’uso consapevole del vino e dell’alcol. È fondamentale che i progetti che vengono realizzati nelle scuole siano validati dalla scienza. Come Città metropolitana partiremo a breve con un progetto di educazione alimentare negli istituti superiori; anche in questo caso ci siamo avvalsi di professionisti con una grande competenza alle spalle. La salute dei giovani e stili di vita sani e corretti è per noi una priorità”.