Ci sono state numerose polemiche dopo l’assemblea con gli assegnatari degli alloggi, convocati per spiegare modi e tempi ell’operazione di risanamento delle case popolari di via Accademia del Cimento. Sul tema il capogruppo del gruppo misto ha presentato una domanda d’attualità, alla quale ha ha risposto la vice sindaca Alessia Bettini, per conto dell’assessora alla casa Benedetta Albanese.
“Sono diversi i nuclei familiari interessati ad avere notizie dall’amministrazione sulle modalità e i tempi di cantierizzazione del risanamento del patrimonio immobiliare pubblico. Questi cittadini – ha aggiunto il capogruppo del gruppo misto Andrea Asciuti – cercano rassicurazioni sulle modalità di trasloco e sulla individuazione degli alloggi temporanei durante la fase di ristrutturazione degli alloggi. Ho chiesto quali tipologie di interventi strutturali sono previsti in quei condomini; se sia possibile lasciare alcune persone nelle loro case; se sia previsto, per le persone spostate, ricevere una casa di pari dignità, con gli stessi metri quadrati e con una clausola che permetta loro di rientrare nei loro appartamenti originari nei tempi previsti.
La vice sindaca ci ha risposto che si prevede, per questi alloggi, oltre all’efficientamento energetico, il miglioramento sismico degli edifici. La ditta incaricata dovrà procedere alla demolizione dei pavimenti delle cucine con introduzione di cordoli di collegamento fra i telai longitudinali che renderanno non ufruibili le cucine durante le fasi di getto e maturazione del calcestruzzo. Dovrà procedere alla posa di travi in acciaio, a calzare le travi del telaio in calcestruzzo di spina, operazioni che comportano lo spostamento delle tubazioni di scarico rendendo temporaneamente inagibili i bagni e poi l’incamiciatura e la calastrellatura dei pilastri in cemento armato che comporta la demolizione della muratura nei pressi dei pilastri. Sono interventi di natura invasiva incompatibili con la presenza degli assegnatari all’interno degli alloggi. l’ufficio casa ha individuato degli alloggi temporanei e di pari dignità ed idonei da destinare ai nuclei suddetti. Ciascun nucleo, a fine lavori, ha diritto a rientrare nei propri appartamenti.
Ho partecipato, come altri consiglieri, alla riunione. Ci sono perplessità da parte di alcuni cittadini perché ci sono delle persone anziane in quelle abitazioni. Persone di 80 o 90 anni avranno difficoltà a spostarsi – ha concluso il capogruppo del gruppo misto Andrea Asciuti – e quantomeno andrebbero tranquillizzati questi cittadini su tempi certi per quanto riguarda il ritorno nelle proprie case e soprattutto che siano case di pari dignità. Se una famiglia abitava in un’abitazione di 60 metri quadrati gli siano garantiti gli stessi 60 metri quadrati, altrimenti avrebbero grosse difficoltà”.