Scudo Verde, Lorenzo Masi (Capogruppo M5S): "Un errore partire senza la condivisione dei Comuni della Provincia e senza la realizzazione delle opere necessarie al buon funzionamento del provvedimento"

Queste le affermazioni del consigliere pentastellato Lorenzo Masi.
 

“Si è discusso oggi in Consiglio comunale di Scudo Verde, la ZTL che copre circa 38 chilometri quadrati di superficie cittadina e che è delimitata dai 77 varchi telematici che già costellano tutti i punti di accesso in città”.
“Lo Scudo Verde – com’è noto - partirà il prossimo 1° aprile e di fatto impedirà ai mezzi euro 0 e 1 che provengono dalla Provincia di Firenze di accedere in città”.
“Pur condividendo gli intenti del Comune di limitare le emissioni inquinanti, è fuori discussione che l’attivazione della Ztl Scudo Verde avrà ricadute importanti per i cittadini dei comuni limitrofi a Firenze”.
“Penso soprattutto ai residenti del Mugello e del Valdarno, sempre alla prese con i disagi legati ad una rete ferroviaria carente e in forte difficoltà nel rispetto di corse e orari”.
“I pendolari che ogni giorno vengono a Firenze per motivi di studio o lavoro non devono essere penalizzati da un sistema di trasporto pubblico non efficiente, e dalla carenza ad oggi di infrastrutture che il Comune di Firenze non ha ancora portato a termine, ma che sono quanto mai essenziali per chi si troverà d’ora in poi costretto a fare a meno del proprio mezzo”.
“Parcheggi scambiatori intorno alla città: ce ne sono troppo pochi e quelli ad oggi esistenti non sono ancora dotati di tutti gli strumenti utili a favorire il passaggio da mezzi termici ad elettrici per il trasporto merci, e di colonnine elettriche di ricarica per i veicoli elettrici”.
“Lo stesso assessore Giorgio circa un mese fa ha dichiarato che solo nel 2026 saranno attive le 350 colonnine elettriche che l’Amministrazione si è impegnata a installare. E in questo anno come faranno i pendolari?”.
“E poi c’è la questione di chi raggiunge Firenze con mezzi che non  hanno i requisiti richiesti ma che posseggono per esempio un tagliando invalido ma non sono censiti oppure hanno un mezzo d’epoca. Che fare con loro?”.
“Per tutti questi motivi abbiamo chiesto sia di istituire un tavolo tecnico con i comuni limitrofi - per ascoltare le loro istanze e decidere un’eventuale rimodulazione della tempistica di avvio – sia di attivare lo Scudo solo dopo che il Comune avrà realizzato le opere necessarie per il suo buon funzionamento”.
“Aggiungiamo a questo la richiesta di un potenziamento del TPL e di agevolazioni per i non residenti all’uso di mezzi pubblici, strumenti necessari per favorire una mobilità alternativa competitiva”.
“Ed infine, è necessario che l’Amministrazione reintroduca i contributi/bandi economici, rivolti a cittadini e imprese, destinati all'acquisto di veicoli ecologici a basso impatto ambientale, che tra l’altro sono avanzati e non sono stati utilizzati, e valutare la possibilità di prevedere contributi per bici/monopattini e tariffe agevolate sullo sharing mobility”. (fdr)

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